ELENCO PAGINE:

Translate

POST IN EVIDENZA :

LE COMETE, gli astri spettacolari. by Andreotti Roberto - INSA.

21 dicembre 2023

LA PRIMA COMETA del 2023 - C/2022 E3 (ZTF). by Michele Martellini & INSA.

______________________________________
______________________________________
Aggiornato il 22/12/2023

LA PRIMA COMETA del 2023
C/2022 E3 (ZTF)
di Michele Martellini del GAV.
 
La C/2022 E3 (ZTF), è una cometa di tipo Iperbolico proveniente dalla Nube di Oort, che è diventata visibile ad occhio nudo in cieli particolarmente scuri, all'inizio del 2023.

( Immagine di Ambrogio Sartirano da cui è tratta la foto di copertina ).

Scoperta:
La cometa C/2022 E3 è stata scoperta il 2 marzo 2022 dall’osservatorio di Monte Palomar nell’ambito della Zwicky Transient Facility (Ztf), (una survey ottica che ogni due notti esplora tutto il cielo visibile alla ricerca di nuovi asteroidi, comete, supernove, controparti di Grb e così via) dagli astronomi Bryce Bolin e Frank Masci.

Osservazioni:
Dal 17 gennaio al 5 febbraio 2023 la declinazione della cometa è stata talmente elevata da diventare circumpolare per le latitudini italiane; quindi, è rimasta sempre visibile in cielo durante la notte.

LE OSSERVAZIONI del G.A.V.:
- 10 gennaio 2023. Questa notte, uscito dal lavoro alle 01:30, sono salito a Pedona (Camaiore – LU). Ero stanco e non mi sentivo di arrivare in osservatorio. Il cielo non era male anche se mi aspettavo che l’aria sarebbe stata più secca. La Luna era molto fastidiosa e mi ha fatto dannare per rintracciare la cometa C/2022 E2 (ZTF). Alla fine l’ho individuata col maneggevole binocolo 10x50. 
Un fantasmino! Ma questo non mi preoccupava proprio perché la Luna condizionava pesantemente la qualità della visione tenuto conto che si tratta di un oggetto diffuso, per di più osservato ad un’altezza di circa 20° sopra l’orizzonte che non è molto. In definitiva, la cometa promette molto bene per quando il nostro satellite non darà più fastidio e, oltre che più luminosa, sarà anche ottimamente piazzata in cielo. Non ho effettuato stime proprio per la mancanza di una visione definita dell’astro.
- 20 gennaio 2023. Stamani mi sono svegliato poco prima delle 03.00 T.U. e vedendo che a parte un po’ di nuvole sparse era sereno, mi sono recato a Pedona (Camaiore – LU) coi binocoli 10x50 e 15x80. Il cielo era molto limpido, l’aria asciutta. Ho iniziato la sessione osservativa alle 03:50 T.U. ed ho individuato praticamente subito la cometa col 10x50. Un bel globulo nebbioso con zona interna un po’ più marcata rispetto all’alone più esterno ma non molto. La chioma è assai estesa, più dell'ammasso globulare M13. Alle 04:12 T.U. ho stimato una magnitudine 6.1 col metodo di Sidwick e grado di condensazione tra 3 e 4. Quando ho compiuto l’osservazione, la cometa era altissima sull’orizzonte nord-est. Non ho avuto evidenza di coda nemmeno col binocolo 15x80 ma sembra esserci un’asimmetria nella chioma che, se effettivamente presente, potrebbe essere stato l’inizio della coda. Tutto però troppo incerto. Termino osservazioni alle ore 04:25 T.U.
- 27 gennaio 2023. Dopo qualche tentativo di osservazione svolto nei giorni precedenti, andato a vuoto a causa delle nuvole, ma durante i quali è stato comunque possibile realizzare lo stazionamento del nuovo telescopio installato nella specola dell'osservatorio astronomico ''Alpi Apuane'' (un riflettore da 254/1000), allo scoccare delle 1:30 uscito dal lavoro e con Roberto Beltramini ed Andrea Vitrano ci siamo recati in osservatorio. All'inizio il cielo era limpido ma poi abbiamo dovuto combattere con passaggi di velature nuvolose, alcune delle quali, come visto successivamente, hanno rovinato delle pose fotografiche; la copertura è poi andata aumentando e sebbene non compatta, e divenuta densa impedendoci di proseguire. Non vi è stato tempo di osservarla ai binocoli ma è stata vista con l'oculare da 20 mm del telescopio della specola (50x): la chioma appariva irregolare ed ampia, con il falso nucleo piccolissimo, puntiforme.
L'irregolarità era data da una ''sensazione'' di getti e coda che però, per quanto mi sforzassi, non sono riuscito a definire. L'interno della chioma era più denso dell'alone esterno ma più ''pastoso'', non brillante, i cambi di densità della chioma erano molto graduali. La cometa era molto alta sull'orizzonte est a non molta distanza dal ''Piccolo Carro'' e non era visibile ad occhio nudo.
Alle 02:32 TU circa è iniziata la serie di undici pose fotografiche con Canon EOS40D da tre minuti ciascuna con inseguimento automatico su stella.


La prima immagine prodotta di questa cometa mostra con evidenza straordinaria che la porzione “frontale” della chioma esibisce un bel colore verde. Quando la molecola del carbonio viene eccitata può riemettere l’energia assorbita rilasciando radiazione elettromagnetica che l’occhio percepisce di colore verde. Si tratta di tutta una serie di righe note come “bande di Swan“, in onore del fisico scozzese William Swan il primo a studiare lo spettro del C2 nel 1856. La molecola di C2 non esiste nelle comete finché non si avvicinano al Sole. Quando il Sole inizia a riscaldare il nucleo della cometa il ghiaccio di superficie sublima e con lui la materia organica ivi intrappolata che si sposta così nella chioma. Una volta nella chioma la luce solare scinde queste molecole organiche complesse, dando origine al carbonio biatomico. Nella foto successiva, che altro non è che la precedente resa in negativo, il maggior contrasto offerto evidenzia l’ampio alone di polveri che costituisce la coda di tipo II; esso è localizzato nella metà inferiore dell’immagine che va da “ore 5” a “ore 8” (in pratica come se fosse un ventaglio). Ora, si immagini di guardare l’immagine di taglio (come a prendere la fotografia e ruotarla fino a renderla perpendicolare allo schermo del pc): questa rotazione immaginaria serve a simulare il passaggio della Terra attraverso il piano orbitale della cometa. Ecco questo sforzo di immaginazione ci fa comprendere come funzioni l’effetto prospettico che genera la così detta “anticoda”, cioè una coda che apparentemente sta “davanti” la chioma, come una specie di lancia, e non dietro.
- 28 gennaio 2023. Questa sera salgono in osservatorio Roberto Beltramini, David Vizzoni e Daniela Innocenti. Inizialmente effettuano un test di durata posa. Li avevo infatti messi in guardia circa il fatto che la cometa, essendo vicina alla Terra, avrebbe avuto un moto apparente veloce che non permetteva di ottenere immagini ferme dell’astro anche con esposizioni di pochissimi minuti. Verificato che con un minuto di posa l’effetto mosso era già evidente, decidono di fare inseguire il telescopio, in automatico, sul falso nucleo…e l’esperimento riesce! Nonostante l’aspetto non perfettamente puntiforme del falso nucleo confonda un po’ il sistema di guida automatico, riescono ad ottenere una serie di sette immagini da 4 minuti ciascuna. Ogni immagine è stata esposta a 640 ISO ed è stata adoperata una Canon 40D al fuoco diretto del telescopio Newton diametro 254mm e 1000 di focale (f/3,9) Malgrado la presenza della Luna la coda di ioni è risaltata bene e peraltro è stata ben allineata secondo la diagonale del fotogramma!


- 29 gennaio 2023 mattina. Dopo avere terminato il terzo turno di lavoro (ore 01.30) mi dirigo verso Pedona (Camaiore – LU) dove svolgo una veloce ma proficua osservazione visuale che ha inizio alle ore 01:20 T.U. Col binocolo 10x50 la chioma della cometa si presenta estesa, sostanzialmente tonda, ma muovendo il binocolo si capisce che c’è una coda e un quasi impercettibile alone esterno. A tratti mi sembra di vedere un “puntino” (il falso nucleo) al centro della zona densa della chioma che è estesa per circa ½ del diametro certamente osservabile. 
Compio la stima della magnitudine alle ore 01:27 T.U. col metodo di Sidwick: mag. 5,3. Poi passo alla stima del grado di condensazione: 4. Al binocolo 15x80 non percepisco il falso nucleo puntiforme; la zona interna è tondeggiante ma non c’è un brusco salto tra la zona interna (densa) e quella esterna (meno densa), il passaggio è molto graduale come fosse un pastello sfumato; tuttavia vi è una decisa differenza tra la zona interna e quella esterna. 
L’osservazione termina alle ore 01:38 T.U.
- 29 gennaio 2023 sera. La sera dello stesso giorno, invece, ci ritroviamo presso l’Osservatorio Astronomico “Alpi Apuane”, io, Roberto Beltramini e Davide Martellini. Il cielo è sereno ma c’è molta umidità alta che si evidenzia bene nell’alone ristretto che circonda la Luna, oltre che a sporadiche velature localizzate qua e là in cielo.
Roberto era in osservatorio già dal pomeriggio, perciò aveva potuto preparare la strumentazione (telescopio 250 mm F/1000 e gli accessori fotografici) con calma; io arrivo verso le 20:15 T.U. Perfezioniamo l’inquadratura della cometa in modo da far sì che la coda segua il più possibile l’andamento della diagonale lunga dell’immagine. Inizialmente realizziamo serie di scatti di 3 minuti ma poi vediamo che la luce lunare sbianca troppo le immagini e scendiamo quindi a 2,5 minuti... ancora troppo… ci assestiamo infine a 2 minuti. Riprendiamo oltre 30 minuti di scatti da due minuti con brevissimi intervalli di pochi secondi tra uno e l’altro; inseguimento automatico sul falso nucleo cometario. Visualmente, al binocolo 10x50 la cometa appare come un grande ed evidente ammasso globulare. Davide (come pure io) percepisce una forma asimmetrica: 
è probabilmente l’effetto della coda di polveri data l’ampiezza di quanto percepiamo. Teniamo però presente che siamo a livelli di percettibilità veramente bassi! Terminiamo con l’esecuzione dei dark e dei flat verso le ore 21:50 T.U. quando da mare arriva una coltre nuvolosa più densa.


 - 9 febbraio 2023
Roberto Beltramini ed io ci rechiamo all'osservatorio astronomico ''Alpi apuane''. Il cielo è limpidissimo, l'aria molto secca e la temperatura intorno agli zero gradi o anche meno. Iniziamo alle 20:10 TU circa ma la serata parte male, difatti il telescopio non inquadra quello che gli viene richiesto e perdiamo circa un'ora per ''insegnargli'' nuovamente a puntare.
Finalmente è la volta della cometa: all'oculare da 20 mm è ottimamente visibile la chioma con la sua forma asimmetrica che lascia indovinare la direzione della coda ed è proprio grazie a questo che possiamo orientare al meglio la macchina fotografica. Purtroppo, l'approssimarsi del sorgere della Luna non consente di soffermarci per osservare adeguatamente e bisogna subito passare alle foto. Iniziamo circa alle 21:32 TU con pose da 2' 30'' ripetute a raffica per 10 volte. 
Nel tempo che intercorre tra la prima e l'ultima foto la Luna fa capolino dalla collinetta e anche se angolarmente distante dal nostro obbiettivo, certamente complica ed influisce negativamente sulle riprese. Con il sistema automatico di guida, durante le pose fotografiche, agganciamo il falso nucleo cometario che ''tiene'' senza tentennamenti producendo un inseguimento eccellente (meno di 1” d’arco gli errori massimi). A conclusione delle pose fotografiche riprendiamo tre dark e 1 flat con la nuova flat box realizzata da Roberto che pare funzionare bene. 
Chiudiamo l’attività alle ore 22:30 TU circa con le dita doloranti per il freddo!


 - 10 febbraio 2023. Per questo pomeriggio l’appuntamento è a Massaciuccoli (LU), zona bonifica tra Via Pietra a Padule e Via della Bonifica con i bambini, i genitori e le insegnanti Virna e Sara di due classi della scuola primaria di Bozzano (Massarosa – LU): la 5 a /A e la 5 a /B. Ad affrontare l’”impresa”, siamo io, Roberto Beltramini e Andrea Vitrano. Il cielo è limpido con un po’ di umidità addensata verso l’orizzonte, temperatura di poco superiore a zero gradi. La “star” del giorno è la cometa di cui tutti parlano e vedono foto sul web, perciò, a partire dalle 17:45 T.U. e fino alle 19:00 T.U., con due telescopi riflettori 114/900 e binocoli facciamo alternare agli strumenti i piccoli ospiti e gli adulti. All’oculare da 20 mm si osserva bene la condensazione centrale e la chioma si presenta irregolare ai margini. Non è particolarmente densa e nemmeno molto estesa, non si nota traccia di coda. Al binocolo 10x50 la ZTF è spettacolare per la sua vicinanza a Marte che entra nel campo del binocolo! Andrea mostra ai bambini alcuni meteoriti e li intrattiene con numerose e appassionate spiegazioni. 
Non si è persa occasione di mostrare anche Giove, M42, M45 e M31. Al termine, mini-buffet a base di thè caldo e “cenci”. Un bambino, di cinque anni, figlio di una delle insegnanti, sopraffatto dall’esuberanza degli studenti, non era riuscito a vedere la cometa e piangeva…diceva che non poteva aspettare 52.000 anni per vederla: la “crisi” è stata risolta col mio binocolo 10x50 e (dato che non è facile che un bambino così piccolo possa destreggiarsi facilmente a inquadrare un oggetto astronomico con il binocolo), con un Roberto Beltramini in “postazione equatoriale” che manovrava il bimbo, finché questi non ha esclamato felice “la vedo!!!”.
Il giorno seguente sono pervenuti i ringraziamenti delle maestre.


( Curva di luce tratta dal sito di Seiichi Yoshida ).

Parametri orbitali:
Di seguito gli elementi orbitali aggiornati:

DATI dal Jet Propulsion Laboratory:

Epoca 2459872.5 (2022-Oct-20.0) TDB

ecc.	1.00030149228672	
a	-3689.130669413405	UA
q	1.11224444153011	UA
inclin.	109.169476425337	deg
L.nodo	302.5550103550588	deg
periel.	145.8149290823132	deg
M	-0.000372939285098278	deg
T(per)	2023-Jan-12.78521337	TDB
periodo	 - non definito - 
n	4.398635920852476E-6	deg/d
Da 5293 osservazioni nel periodo 25 ott 2021 – 11 dic 2023. 

Per questa cometa le osservazioni coprono un arco orbitale di poco più di 2 anni ed è difficile dire se sia la prima o la seconda volta che passa in prossimità del Sole, perché gli elementi orbitali cambiano con il tempo in seguito alle perturbazioni planetarie e alla emissione di gas e polveri dal nucleo. 
Per conoscere la storia remota di questa cometa è necessario proiettare l’orbita indietro nel tempo di qualche milione di anni e vedere come si è evoluta. Probabilmente si tratta di una cometa che proviene quasi direttamente dalla nube di Oort, la grande riserva di nuclei cometari che avviluppa tutto il Sistema solare, la cui formazione risale a miliardi di anni fa.
Tipicamente una cometa impiega 4-5 milioni di anni per compiere il tragitto dalla nube di Oort fino all’altezza dei pianeti terrestri, quindi il viaggio che ha affrontato la ZTF nel suo passato è stato piuttosto lungo.
L’orbita della ZTF abbiamo visto che ha un’inclinazione di circa 109° sull’eclittica ossia è superiore a 90°: il moto orbitale è quindi di tipo retrogrado cioè avviene in senso orario se visto dal polo nord dell’eclittica, opposto al senso di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole che è antiorario. L’elevata inclinazione protegge in parte la cometa dalle perturbazioni gravitazionali planetarie che sono statisticamente più intense quando ci si muove sul piano dell’eclittica.

Diagramma orbitale al perielio - JPL ).
______________________________________
______________________________________

A cura di Michele Martellini.
Con integrazioni a cura dell'INSA.


Nessun commento:

Posta un commento