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LE COMETE, gli astri spettacolari. by Andreotti Roberto - INSA.

25 aprile 2024

LA GRANDE COMETA del 1080. by Giovanni Donati - INSA.

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LA GRANDE COMETA 
del 1080

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Introduzione:
La C/1080 P1 è stata una cometa visibile da occhio nudo nell'anno 1080 d.C.
E' annoverata tra le ''grandi comete'' per la sua luminosità dovuta al suo passaggio ravvicinato alla Terra.

Cronologia:
PASSAGGIO RAVVICINATO: il 5 agosto 1080 alle ore 17, quando pochi giorni prima della sua scoperta, la cometa è passata a sole 0,0639 UA dalla Terra.
SCOPERTA: il 10,5 agosto 1080, quando era a 0,09 UA dalla Terra e a 0,93 UA dal Sole con un'elongazione di circa 28°, mentre si trovava nella costellazione della Vergine, per poi passare subito dopo nella Chioma di Berenice.
MINIMA ELONGAZIONE SOLARE: il 15 agosto 1080, quando si trovava a soli 13° dal Sole.
ULTIMA OSSERVAZIONE: il 13,8 settembre 1080, quando era a 0,58 UA dalla Terra e a 0,68 UA dal Sole con un'elongazione di circa 42°. mentre era ancora nella costellazione del Leone, dopo che vi era entrata l'11 agosto 1080.

Scoperta:
La cometa è stata scoperta in Cina il 10 agosto 1080.

Osservazioni:
Le varie cronache imperiali cinesi, similarmente riportano quanto segue:
'' Nel terzo anno dell'epoca Yuen Fung, durante il settimo mese lunare, nel giorno di Kwei Wei, una cometa apparve nella parte nord-ovest di Tae Wei Yuen, a sud di Lang Wei. Somigliava a un vapore bianco, lungo 10 cubiti. Puntava in una direzione obliqua verso sud-est. La sua posizione era nei gradi medi di Chin . Il giorno Ping Seuh è andata in direzione nord-ovest. La sua posizione era allora nei gradi medi di Yih. Il giorno Woo Tsze era lunga 3 cubiti e attraversava Lang Wei in direzione inclinata. Il giorno di Kwei Maou (correttamente Kwei Sze) è entrata in Heen Yuen. Il giorno Ting Yew, con il tempo fitto di nubi, non si poteva vedere. Il giorno di Kang Tsze è apparsa di nuovo al mattino, nei gradi medi di Chang, fino al giorno Woo Woo, quando, essendo stata visibile in tutto per 36 giorni, scomparve e non fu più vista ''.
FONTI:
[Wen Hsien T'ung K'ao (1308), Sung Shih (1345), Hsu Thung Chien Kang Mu (1476)].

Analisi delle osservazioni:
Il terzo anno dell'epoca di Yuen-Fung, corrisponde al 1080 d.C.
Per i giorni del settimo mese lunare:
Kwei-Wei, è il 10 agosto. Ping- Seuh, è il 13 agosto. Woo-Tsze, è il 15 agosto. (Kwei-Sze), è il 20 agosto. Ting-Yew, è il 24 agosto. Kang-Tsze, è il 27 agosto. Woo-Woo, è il 14 settembre.
C'è un errore evidente nell'originale, il giorno in cui Kwei Maou è stato messo per Kwei Sze. Ciò è dimostrato riassumendo i giorni durante i quali è stata vista la cometa, che si dice siano stati 36. Considerando Kwei Maou come uno, ammonterebbero a 96; mentre con Kwei Sze il loro numero è 36, come registrato sopra. 
Riferimenti agli asterismi cinesi:
Tae-Wei-Yuen corrisponde al settore di spazio tra il Leone e la Vergine.
Lang-Wei sono le stelle della Chioma di Berenice.
Chin corrisponde a Beta Corvi e dintorni.
Yih corrisponde ad Alfa Crateris e dintorni.
Heen-Yuen corrisponde alla stella Regolo con alte tra il Leone ed il Leone Minore.
Chang corrisponde alle stelle Kappa, Lambda, Mu Hydrae e dintorni.
[Cometography: Ancient-1799 (Kronk, 1999) p.184].

Orbita:
Le incertezze delle osservazioni hanno permesso, a Werner Landgraf nel 1985, di determinare solo un'orbita parabolica prograda, e risulta che è inclinata di soli 6,9° rispetto al piano dell'eclittica.
L'argomento del perielio risulta essere di 73,6°, mentre la longitudine del nodo ascendente è di 322,9°.
Il passaggio al perielio è avvenuto verso la sera del 10 settembre 1080, mentre la cometa si trovava a 0,681 UA dal Sole. Mentre il passaggio ravvicinato alla Terra è avvenuto il 5 agosto alle ore 17 , con una distanza minima di 0,0641 UA ed è il motivo che spiega la sua spettacolare visibilità.

Diagramma dell'orbita - JPL ).

Ipotesi:
Visti i parametri orbitali della cometa, e più che altro la sua bassa inclinazione rispetto al piano dei pianeti, si può ritenere con un'alta probabilità, che essa potesse essere un membro della famiglia dinamica delle comete gioviane (JCF), e quindi di corto periodo, ma non può essere associata a nessuna delle comete conosciute, vista la mutevolezza delle orbite di questi oggetti.
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A cura di Giovanni Donati.


19 marzo 2024

LA COMETA FRAMMENTATA 323P/SOHO 2. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 19/03/2024

323P/SOHO 2
Con i frammenti B e C

Le comete 323P/SOHO 2, con i 2 frammenti B e C, sono comete periodiche radenti al Sole (Sungrazer), appartenenti al gruppo delle comete periodiche SOHO, e che fanno parte della famiglia dinamica delle comete gioviane (JFC).

Caratteristiche dell'orbita:
Una caratteristica particolare dell'orbita di questa cometa è di avere MOID molto piccole con ben cinque pianeti, Giove, Marte, Terra, Venere e Mercurio, a cui devono essere aggiunti la Luna ed i satelliti di Marte e Giove. Questo fatto può portare la cometa a passare molto vicina a tutti questi corpi celesti, per esempio il 13 gennaio 2000 la cometa è transitata a sole 0,0598 UA dalla Terra, raggiungendo quasi il valore teorico della MOID con il pianeta Terra che era allora pari a 0,0297463 UA, le MOID con Marte e Mercurio erano ancora più piccole, con la conseguenza di poter fare passaggi ancora più ravvicinati.

Dati Fisici:
Originariamente, prima dell'episodio di frammentazione, si stimava un diametro medio di 86 ± 3 m, ed un periodo di rotazione di 0,522 h. Successivamente per i 2 frammenti si stima un diametro medio di circa 20m per entrambi.


Scoperta & osservazioni:
La storia della scoperta di questa cometa è piuttosto complessa, difatti il 12 marzo 2004 l'astrofilo tedesco Rainer Kracht scopre una cometa che venne chiamata C/2004 E2 (SOHO) (SOHO-746), e si credette che fosse una delle tante comete scoperte dalla sonda SOHO senza nessuna particolarità. 
Due anni dopo, il 26 maggio 2006 l'astrofilo cinese Hua Su scopriva in immagini d'archivio risalenti al 12 dicembre 1999 una cometa che venne denominata C/1999 X3 (SOHO) (SOHO-1147).
Infine il 31 maggio 2008 veniva scoperta, nuovamente da parte di Rainer Kracht un'ulteriore cometa denominata C/2008 K10 (SOHO) (SOHO-1483). 
A questo punto Kracht, che nel frattempo aveva scoperto già un'altra cometa periodica SOHO, collegando le osservazioni e le traiettorie di altre tre comete, si rese conto grazie ai calcoli che anche queste tre comete erano passaggi diversi di una sola cometa periodica e comunicò la sua scoperta al CBAT che dopo averla verificata l'ha resa pubblica. 
La dimostrazione definitiva si è avuta quando la cometa è stata scoperta per la quarta volta il 20 agosto 2012, questa volta dall'astrofilo cinese Peiyuan Sun.
La cometa è stata recuperata anche per il passaggio al perielio del 2016, con una sola osservazione della sonda SOHO proprio il 23 novembre 2016.


Durante le osservazioni del passaggio del 2021 effettuate con diversi telescopi, sono stati scoperti in primis da Man-To Hui (Macau University of Science and Technology) due frammenti che si staccavano dal corpo principale A, nelle immagini del telescopio spaziale Hubble del 2 e 3 marzo 2021, denominati in foto qui sopra B C, del diametro di ∼20 metri, dopo 3 anni finalmente il MPC ha ufficializzato le osservazioni del 2021, ha riportato le osservazioni dei frammenti come B e C fornendo i relativi parametri orbitali. 


Passaggi al perielio:
Passaggi osservati (Dal sito di Seiichi Yoshida):

Elenco dei prossimi passaggi:
15 marzo 2025 (frammento A) - 7 aprile 2025 (frammento C) - 16 dicembre 2025 (frammento B) - ecc.

Parametri orbitali:

DATI da Seiichi Yoshida:

Epoca 2016 Novembre 28.0 TT = JDT 2457720.5
T 2016 Novembre 23.63342 TT                        da MPCW
q   0.0396488 UA           (2000.0)           P               Q
n   0.23728416     Peri.  352.99872     +0.73665729     +0.67412791
a   2.5839864 UA   Nodo   324.42304     -0.61589789     +0.63595979  
e   0.9846560      Incl.    5.29956     -0.27929524     +0.37564172
P   4.15 anni
da 76 osservazioni 2004 Marzo 12 - 2016 Novembre 23.
Da Syuichi Nakano, nota NK 3657:
T     = 2021 gennaio 17.69982 TT    Epoca =  2021 gennaio 26.0 TT
Peri. = 353.02000                       e =    0.9847430
Nodo  = 324.38023    (2000.0)           a =    2.5818347 UA
Incl. =   5.37079                       n'=    0.23758085
    q =   0.0393911 UA                  P =    4.149 anni
Per il passaggio del 2025 dalla MPEC 2024-F21 (frammenti B e C):
 323P/SOHO B 
Epoca 2024 Marzo 31.0 TT
T(per) 2025 Dicembre 16.32401 TT 
q   0.0400250  UA          (2000.0)
n   0.20071526        Peri. 353.97564°       
a   2.8890105 UA      Nodo  323.45823° 
e   0.9861458         Incl.   5.46702° 
P   4.91 anni
da 30 osservazioni nel 2021 (Feb 13 - Mar 3),
residuo medio 0".3.                   

 323P/SOHO C  
Epoca 2024 Marzo 31.0 TT 
T(per) 2025 Aprile 7.11723 TT 
q   0.0397396  UA          (2000.0) 
n   0.23368615        Peri. 353.21161°
a   2.6104421  UA     Nodo  324.19819° 
e   0.9847767         Incl.   5.34383°   
P   4.22 anni
da 30 osservazioni nel 2021 (Feb 13 - Mar 3), 
residuo medio 0".1.
Diagramma orbitale della cometa principale A - JPL ).

Diagramma orbitale del frammento B - JPL ).

Diagramma orbitale del frammento C - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.


22 febbraio 2024

LA GRANDE COMETA della SECONDA CROCIATA del 1147. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 22/02/2024

LA GRANDE COMETA del
1147

La C/1147 A1 ha raggiunto lo status di grande cometa, principalmente a causa di un passaggio molto ravvicinato al Sole. Secondo un'orbita calcolata da Hasegawa nel 1979, questa cometa è passata a soli 0,12 UA dalla nostra stella il 28 gennaio 1147.
Oltre alla sua immensa coda che ha raggiunto i 100°.

Cronologia:
SCOPERTA: - il 29,4 dicembre 1146 nella costellazione del Cigno, mentre si trovava nel punto più vicino al nostro pianeta a 0,3205 UA dalla Terra e a 0,95 UA dal Sole, con un'elongazione di circa 74°.
ALTRI PASSAGGI: - il primo gennaio entra in Pegaso, il 10 gennaio entra in Acquario, il 27 gennaio è nel Capricorno, mentre il primo febbraio rientra in Acquario, il 7 febbraio entra nel Cavallino, poi il 12 febbraio ripassa per il Pegaso, per entrare il 17 febbraio nella Volpetta.
ULTIMA OSSERVAZIONE: - il 24,8 febbraio 1147 quando è di nuovo ritornata nel Cigno, mentre si trovava a 1,16 UA dalla Terra e a 0,90 UA dal Sole, con un'elongazione di circa 49°.

Osservazioni:
CINA: - Le cronache cinesi riportano due differenti eventi, ma che sono in realtà correlati, che riportano quanto segue:
PRIMO : '' Nel sedicesimo anno dell'epoca Shaou-Hing, durante la dodicesima luna, il giorno di Woo-Seuh, una cometa apparve nel sud-ovest di Wei ''.
il 16° anno di quest'epoca è a cavallo tra il 1146 e il 1147, mentre la dodicesima luna, il giorno Woo Seuh, inizialmente ritenuto il 6 gennaio, adesso si ritiene essere il 29 dicembre 1146.
L'asterismo Wei è determinato da Alfa Aquarii e Theta, Epsilon Pegasi.
SECONDO : '' Nel 17° anno della stessa epoca, durante la prima luna, il giorno di Yih-Hae, una cometa apparve nel nord-est, in Neu. Il 2° giorno della 2° luna non era più visibile ''.
il 17° anno, corrisponde al 1147: la prima luna, giorno Yih-Hae, è il 12 febbraio; 2a luna, 2° giorno, è il 7 marzo.
L'asterismo Neu (detto anche Hsu-Nu), è determinato da Epsilon, Mu, Nu Aquarii e dintorni.

GIAPPONE: - Sono le cronache imperiali giapponesi, Dai-Nihon-Shi (1715, cap.359) e Nihon Temmon Shiryo (Kanda, 1935), a cui dobbiamo le descrizioni più complete della rotta pre-perielica dell'orbita di questa cometa. Apparentemente l'hanno vista per la prima volta il 4 gennaio verso ovest e l'hanno classificata come una ''stella di scopa''. Aggiunsero, tuttavia, che quella sera la coda era lunga tra i 30 e i 45 gradi. Così la sera del 6, mentre era vicina ad Alfa e Beta Pegasi, la stimarono a soli 15 gradi, ma registrarono un incredibile 100 gradi solo tre notti dopo, mentre era verso sud-ovest.
Durate la rotta di allontanamento dal Sole, i giapponesi la descrivono con una coda di 15 gradi il 7 febbraio, mentre per il 13 riportano la sua posizione nei pressi delle odierne costellazioni di Hsu-Nu (ε, μ, ν Aquarii) e Hsu (Equuleus - Cavallino), sempre con una coda di 15° che arrivava fino ad Hu-Kua (α, β, γ, δ Delphini). Dal 14 febbraio si muoveva gradualmente verso nord. L'ultima osservazione è del 24 febbraio 1147.

EUROPA: - Sebbene non ci siano registrazioni chiare di questa cometa negli annali di altre culture, è possibile che sia stata quella che si dice abbia preceduto l'aprile della partenza per l'Asia minore del re Corrado III° di Germania e Luigi VII° di Francia all'inizio della seconda crociata. 
Non viene fornita una data precisa o una descrizione di questa presunta cometa, ma la Grande Cometa del 1147 sembra il candidato più promettente.

Valutazioni scientifiche:
Prima dello studio di Hasegawa, la maggior parte degli storici astronomici pensava che due comete luminose fossero apparse all'inizio del 1147 :
 - La prima cometa fu scoperta dai cinesi il 6 gennaio (più recentemente corretta al 29 dicembre dell'anno precedente) e rimase uno spettacolo impressionante fino a quando non fu persa nel crepuscolo serale tra il 14 e il 20 gennaio.
 - La seconda cometa è stata notata per la prima volta, sempre dai cinesi, nel cielo mattutino del 7 febbraio ed è stata vista l'ultima volta dai giapponesi il 24 febbraio.
Queste due comete si sono mosse in direzioni opposte, la prima verso sud e la seconda verso nord. Secondo il calcolo di Hasegawa, tuttavia, entrambe le serie di osservazioni possono essere adeguatamente spiegate da una singola cometa che si è spostata verso il Sole da una direzione nord, ha fatto un tornante stretto, ad una distanza molto piccola il 28 gennaio e si è girata indietro nella direzione opposta. 
Sebbene probabilmente sarebbe stata abbastanza luminosa da potersi vedere alla luce del giorno intorno al tempo del perielio, apparentemente non furono fatte tali osservazioni ed è plausibile che un periodo di invisibilità di più di 20 giorni centrato sul perielio non fece che aumentare l'impressione che fossero coinvolti due oggetti separati, dagli osservatori dell'epoca.

Determinazione dell'orbita:
La prima osservazione è del 29 dicembre nel giorno del passaggio più vicino alla Terra, mentre era alla distanza di 0,3205 UA dal nostro pianeta e a 0,95 UA dal Sole, con un'elongazione di 74°.
Il passaggio al perielio è avvenuto il 28 gennaio a soli 0,12 UA dal Sole, con un'elongazione di soli 5°.
L'ultima osservazione è del 24 febbraio.
I più recenti calcoli ci dicono che la cometa, non più osservabile ad occhio nudo, ha raggiunto la massima declinazione nord apparente di +89°, nel giorno 30 aprile.
I calcoli di Hasegawa su un periodo di osservazione di 38 giorni, viste le incertezze delle osservazioni, ci permettono di determinare solo un'orbita parabolica retrograda, che risulta avere un'inclinazione di 110° rispetto al piano dell'eclittica, con un argomento del perielio di 300°, ed una longitudine del nodo ascendente di 282°. Non sappiamo quindi se e quando potrà tornare nel sistema solare interno, ma se fosse potrebbe essere tra molte migliaia di anni.


Diagramma dell'orbita - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.


21 dicembre 2023

LA PRIMA COMETA del 2023 - C/2022 E3 (ZTF). by Michele Martellini & INSA.

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Aggiornato il 22/12/2023

LA PRIMA COMETA del 2023
C/2022 E3 (ZTF)
di Michele Martellini del GAV.
 
La C/2022 E3 (ZTF), è una cometa di tipo Iperbolico proveniente dalla Nube di Oort, che è diventata visibile ad occhio nudo in cieli particolarmente scuri, all'inizio del 2023.

( Immagine di Ambrogio Sartirano da cui è tratta la foto di copertina ).

Scoperta:
La cometa C/2022 E3 è stata scoperta il 2 marzo 2022 dall’osservatorio di Monte Palomar nell’ambito della Zwicky Transient Facility (Ztf), (una survey ottica che ogni due notti esplora tutto il cielo visibile alla ricerca di nuovi asteroidi, comete, supernove, controparti di Grb e così via) dagli astronomi Bryce Bolin e Frank Masci.

Osservazioni:
Dal 17 gennaio al 5 febbraio 2023 la declinazione della cometa è stata talmente elevata da diventare circumpolare per le latitudini italiane; quindi, è rimasta sempre visibile in cielo durante la notte.

LE OSSERVAZIONI del G.A.V.:
- 10 gennaio 2023. Questa notte, uscito dal lavoro alle 01:30, sono salito a Pedona (Camaiore – LU). Ero stanco e non mi sentivo di arrivare in osservatorio. Il cielo non era male anche se mi aspettavo che l’aria sarebbe stata più secca. La Luna era molto fastidiosa e mi ha fatto dannare per rintracciare la cometa C/2022 E2 (ZTF). Alla fine l’ho individuata col maneggevole binocolo 10x50. 
Un fantasmino! Ma questo non mi preoccupava proprio perché la Luna condizionava pesantemente la qualità della visione tenuto conto che si tratta di un oggetto diffuso, per di più osservato ad un’altezza di circa 20° sopra l’orizzonte che non è molto. In definitiva, la cometa promette molto bene per quando il nostro satellite non darà più fastidio e, oltre che più luminosa, sarà anche ottimamente piazzata in cielo. Non ho effettuato stime proprio per la mancanza di una visione definita dell’astro.
- 20 gennaio 2023. Stamani mi sono svegliato poco prima delle 03.00 T.U. e vedendo che a parte un po’ di nuvole sparse era sereno, mi sono recato a Pedona (Camaiore – LU) coi binocoli 10x50 e 15x80. Il cielo era molto limpido, l’aria asciutta. Ho iniziato la sessione osservativa alle 03:50 T.U. ed ho individuato praticamente subito la cometa col 10x50. Un bel globulo nebbioso con zona interna un po’ più marcata rispetto all’alone più esterno ma non molto. La chioma è assai estesa, più dell'ammasso globulare M13. Alle 04:12 T.U. ho stimato una magnitudine 6.1 col metodo di Sidwick e grado di condensazione tra 3 e 4. Quando ho compiuto l’osservazione, la cometa era altissima sull’orizzonte nord-est. Non ho avuto evidenza di coda nemmeno col binocolo 15x80 ma sembra esserci un’asimmetria nella chioma che, se effettivamente presente, potrebbe essere stato l’inizio della coda. Tutto però troppo incerto. Termino osservazioni alle ore 04:25 T.U.
- 27 gennaio 2023. Dopo qualche tentativo di osservazione svolto nei giorni precedenti, andato a vuoto a causa delle nuvole, ma durante i quali è stato comunque possibile realizzare lo stazionamento del nuovo telescopio installato nella specola dell'osservatorio astronomico ''Alpi Apuane'' (un riflettore da 254/1000), allo scoccare delle 1:30 uscito dal lavoro e con Roberto Beltramini ed Andrea Vitrano ci siamo recati in osservatorio. All'inizio il cielo era limpido ma poi abbiamo dovuto combattere con passaggi di velature nuvolose, alcune delle quali, come visto successivamente, hanno rovinato delle pose fotografiche; la copertura è poi andata aumentando e sebbene non compatta, e divenuta densa impedendoci di proseguire. Non vi è stato tempo di osservarla ai binocoli ma è stata vista con l'oculare da 20 mm del telescopio della specola (50x): la chioma appariva irregolare ed ampia, con il falso nucleo piccolissimo, puntiforme.
L'irregolarità era data da una ''sensazione'' di getti e coda che però, per quanto mi sforzassi, non sono riuscito a definire. L'interno della chioma era più denso dell'alone esterno ma più ''pastoso'', non brillante, i cambi di densità della chioma erano molto graduali. La cometa era molto alta sull'orizzonte est a non molta distanza dal ''Piccolo Carro'' e non era visibile ad occhio nudo.
Alle 02:32 TU circa è iniziata la serie di undici pose fotografiche con Canon EOS40D da tre minuti ciascuna con inseguimento automatico su stella.


La prima immagine prodotta di questa cometa mostra con evidenza straordinaria che la porzione “frontale” della chioma esibisce un bel colore verde. Quando la molecola del carbonio viene eccitata può riemettere l’energia assorbita rilasciando radiazione elettromagnetica che l’occhio percepisce di colore verde. Si tratta di tutta una serie di righe note come “bande di Swan“, in onore del fisico scozzese William Swan il primo a studiare lo spettro del C2 nel 1856. La molecola di C2 non esiste nelle comete finché non si avvicinano al Sole. Quando il Sole inizia a riscaldare il nucleo della cometa il ghiaccio di superficie sublima e con lui la materia organica ivi intrappolata che si sposta così nella chioma. Una volta nella chioma la luce solare scinde queste molecole organiche complesse, dando origine al carbonio biatomico. Nella foto successiva, che altro non è che la precedente resa in negativo, il maggior contrasto offerto evidenzia l’ampio alone di polveri che costituisce la coda di tipo II; esso è localizzato nella metà inferiore dell’immagine che va da “ore 5” a “ore 8” (in pratica come se fosse un ventaglio). Ora, si immagini di guardare l’immagine di taglio (come a prendere la fotografia e ruotarla fino a renderla perpendicolare allo schermo del pc): questa rotazione immaginaria serve a simulare il passaggio della Terra attraverso il piano orbitale della cometa. Ecco questo sforzo di immaginazione ci fa comprendere come funzioni l’effetto prospettico che genera la così detta “anticoda”, cioè una coda che apparentemente sta “davanti” la chioma, come una specie di lancia, e non dietro.
- 28 gennaio 2023. Questa sera salgono in osservatorio Roberto Beltramini, David Vizzoni e Daniela Innocenti. Inizialmente effettuano un test di durata posa. Li avevo infatti messi in guardia circa il fatto che la cometa, essendo vicina alla Terra, avrebbe avuto un moto apparente veloce che non permetteva di ottenere immagini ferme dell’astro anche con esposizioni di pochissimi minuti. Verificato che con un minuto di posa l’effetto mosso era già evidente, decidono di fare inseguire il telescopio, in automatico, sul falso nucleo…e l’esperimento riesce! Nonostante l’aspetto non perfettamente puntiforme del falso nucleo confonda un po’ il sistema di guida automatico, riescono ad ottenere una serie di sette immagini da 4 minuti ciascuna. Ogni immagine è stata esposta a 640 ISO ed è stata adoperata una Canon 40D al fuoco diretto del telescopio Newton diametro 254mm e 1000 di focale (f/3,9) Malgrado la presenza della Luna la coda di ioni è risaltata bene e peraltro è stata ben allineata secondo la diagonale del fotogramma!


- 29 gennaio 2023 mattina. Dopo avere terminato il terzo turno di lavoro (ore 01.30) mi dirigo verso Pedona (Camaiore – LU) dove svolgo una veloce ma proficua osservazione visuale che ha inizio alle ore 01:20 T.U. Col binocolo 10x50 la chioma della cometa si presenta estesa, sostanzialmente tonda, ma muovendo il binocolo si capisce che c’è una coda e un quasi impercettibile alone esterno. A tratti mi sembra di vedere un “puntino” (il falso nucleo) al centro della zona densa della chioma che è estesa per circa ½ del diametro certamente osservabile. 
Compio la stima della magnitudine alle ore 01:27 T.U. col metodo di Sidwick: mag. 5,3. Poi passo alla stima del grado di condensazione: 4. Al binocolo 15x80 non percepisco il falso nucleo puntiforme; la zona interna è tondeggiante ma non c’è un brusco salto tra la zona interna (densa) e quella esterna (meno densa), il passaggio è molto graduale come fosse un pastello sfumato; tuttavia vi è una decisa differenza tra la zona interna e quella esterna. 
L’osservazione termina alle ore 01:38 T.U.
- 29 gennaio 2023 sera. La sera dello stesso giorno, invece, ci ritroviamo presso l’Osservatorio Astronomico “Alpi Apuane”, io, Roberto Beltramini e Davide Martellini. Il cielo è sereno ma c’è molta umidità alta che si evidenzia bene nell’alone ristretto che circonda la Luna, oltre che a sporadiche velature localizzate qua e là in cielo.
Roberto era in osservatorio già dal pomeriggio, perciò aveva potuto preparare la strumentazione (telescopio 250 mm F/1000 e gli accessori fotografici) con calma; io arrivo verso le 20:15 T.U. Perfezioniamo l’inquadratura della cometa in modo da far sì che la coda segua il più possibile l’andamento della diagonale lunga dell’immagine. Inizialmente realizziamo serie di scatti di 3 minuti ma poi vediamo che la luce lunare sbianca troppo le immagini e scendiamo quindi a 2,5 minuti... ancora troppo… ci assestiamo infine a 2 minuti. Riprendiamo oltre 30 minuti di scatti da due minuti con brevissimi intervalli di pochi secondi tra uno e l’altro; inseguimento automatico sul falso nucleo cometario. Visualmente, al binocolo 10x50 la cometa appare come un grande ed evidente ammasso globulare. Davide (come pure io) percepisce una forma asimmetrica: 
è probabilmente l’effetto della coda di polveri data l’ampiezza di quanto percepiamo. Teniamo però presente che siamo a livelli di percettibilità veramente bassi! Terminiamo con l’esecuzione dei dark e dei flat verso le ore 21:50 T.U. quando da mare arriva una coltre nuvolosa più densa.


 - 9 febbraio 2023
Roberto Beltramini ed io ci rechiamo all'osservatorio astronomico ''Alpi apuane''. Il cielo è limpidissimo, l'aria molto secca e la temperatura intorno agli zero gradi o anche meno. Iniziamo alle 20:10 TU circa ma la serata parte male, difatti il telescopio non inquadra quello che gli viene richiesto e perdiamo circa un'ora per ''insegnargli'' nuovamente a puntare.
Finalmente è la volta della cometa: all'oculare da 20 mm è ottimamente visibile la chioma con la sua forma asimmetrica che lascia indovinare la direzione della coda ed è proprio grazie a questo che possiamo orientare al meglio la macchina fotografica. Purtroppo, l'approssimarsi del sorgere della Luna non consente di soffermarci per osservare adeguatamente e bisogna subito passare alle foto. Iniziamo circa alle 21:32 TU con pose da 2' 30'' ripetute a raffica per 10 volte. 
Nel tempo che intercorre tra la prima e l'ultima foto la Luna fa capolino dalla collinetta e anche se angolarmente distante dal nostro obbiettivo, certamente complica ed influisce negativamente sulle riprese. Con il sistema automatico di guida, durante le pose fotografiche, agganciamo il falso nucleo cometario che ''tiene'' senza tentennamenti producendo un inseguimento eccellente (meno di 1” d’arco gli errori massimi). A conclusione delle pose fotografiche riprendiamo tre dark e 1 flat con la nuova flat box realizzata da Roberto che pare funzionare bene. 
Chiudiamo l’attività alle ore 22:30 TU circa con le dita doloranti per il freddo!


 - 10 febbraio 2023. Per questo pomeriggio l’appuntamento è a Massaciuccoli (LU), zona bonifica tra Via Pietra a Padule e Via della Bonifica con i bambini, i genitori e le insegnanti Virna e Sara di due classi della scuola primaria di Bozzano (Massarosa – LU): la 5 a /A e la 5 a /B. Ad affrontare l’”impresa”, siamo io, Roberto Beltramini e Andrea Vitrano. Il cielo è limpido con un po’ di umidità addensata verso l’orizzonte, temperatura di poco superiore a zero gradi. La “star” del giorno è la cometa di cui tutti parlano e vedono foto sul web, perciò, a partire dalle 17:45 T.U. e fino alle 19:00 T.U., con due telescopi riflettori 114/900 e binocoli facciamo alternare agli strumenti i piccoli ospiti e gli adulti. All’oculare da 20 mm si osserva bene la condensazione centrale e la chioma si presenta irregolare ai margini. Non è particolarmente densa e nemmeno molto estesa, non si nota traccia di coda. Al binocolo 10x50 la ZTF è spettacolare per la sua vicinanza a Marte che entra nel campo del binocolo! Andrea mostra ai bambini alcuni meteoriti e li intrattiene con numerose e appassionate spiegazioni. 
Non si è persa occasione di mostrare anche Giove, M42, M45 e M31. Al termine, mini-buffet a base di thè caldo e “cenci”. Un bambino, di cinque anni, figlio di una delle insegnanti, sopraffatto dall’esuberanza degli studenti, non era riuscito a vedere la cometa e piangeva…diceva che non poteva aspettare 52.000 anni per vederla: la “crisi” è stata risolta col mio binocolo 10x50 e (dato che non è facile che un bambino così piccolo possa destreggiarsi facilmente a inquadrare un oggetto astronomico con il binocolo), con un Roberto Beltramini in “postazione equatoriale” che manovrava il bimbo, finché questi non ha esclamato felice “la vedo!!!”.
Il giorno seguente sono pervenuti i ringraziamenti delle maestre.


( Curva di luce tratta dal sito di Seiichi Yoshida ).

Parametri orbitali:
Di seguito gli elementi orbitali aggiornati:

DATI dal Jet Propulsion Laboratory:

Epoca 2459872.5 (2022-Oct-20.0) TDB

ecc.	1.00030149228672	
a	-3689.130669413405	UA
q	1.11224444153011	UA
inclin.	109.169476425337	deg
L.nodo	302.5550103550588	deg
periel.	145.8149290823132	deg
M	-0.000372939285098278	deg
T(per)	2023-Jan-12.78521337	TDB
periodo	 - non definito - 
n	4.398635920852476E-6	deg/d
Da 5293 osservazioni nel periodo 25 ott 2021 – 11 dic 2023. 

Per questa cometa le osservazioni coprono un arco orbitale di poco più di 2 anni ed è difficile dire se sia la prima o la seconda volta che passa in prossimità del Sole, perché gli elementi orbitali cambiano con il tempo in seguito alle perturbazioni planetarie e alla emissione di gas e polveri dal nucleo. 
Per conoscere la storia remota di questa cometa è necessario proiettare l’orbita indietro nel tempo di qualche milione di anni e vedere come si è evoluta. Probabilmente si tratta di una cometa che proviene quasi direttamente dalla nube di Oort, la grande riserva di nuclei cometari che avviluppa tutto il Sistema solare, la cui formazione risale a miliardi di anni fa.
Tipicamente una cometa impiega 4-5 milioni di anni per compiere il tragitto dalla nube di Oort fino all’altezza dei pianeti terrestri, quindi il viaggio che ha affrontato la ZTF nel suo passato è stato piuttosto lungo.
L’orbita della ZTF abbiamo visto che ha un’inclinazione di circa 109° sull’eclittica ossia è superiore a 90°: il moto orbitale è quindi di tipo retrogrado cioè avviene in senso orario se visto dal polo nord dell’eclittica, opposto al senso di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole che è antiorario. L’elevata inclinazione protegge in parte la cometa dalle perturbazioni gravitazionali planetarie che sono statisticamente più intense quando ci si muove sul piano dell’eclittica.

Diagramma orbitale al perielio - JPL ).
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A cura di Michele Martellini.
Con integrazioni a cura dell'INSA.


13 dicembre 2023

LA SECONDA COMETA del 2023 - C/2023 P1 (Nishimura). by Michele Martellini & INSA.

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Aggiornato il 13/12/2023

LA SECONDA COMETA del 2023
C/2023 P1 (Nishimura)
 
La C/2023 P1 (Nishimura), è una cometa di lungo periodo all'incirca di 433 anni.

Foto di Ambrogio Sartirano - INSA. Del 7 settembre 2023, presso Carmagnola (TO) dal comunicato ufficiale [CCI-2023R05] ).

Scoperta:
La cometa C/2023 P1 è stata scoperta l’11 agosto 2023 dall’astrofilo giapponese Hideo Nishimura quando aveva una magnitudine apparente +11. La scoperta è avvenuta riprendendo il cielo con un semplice teleobiettivo da 200 mm abbinato a una reflex. 
Dopo le necessarie verifiche e conferme da parte di altri osservatori, il 15 agosto 2023 il Minor Planet Center ha pubblicato la circolare MPEC 2023-P87, dove la cometa ha ricevuto la designazione ufficiale C/2023 P1 (Nishimura). Questa cometa è la terza scoperta di Nishimura, che è anche un prolifico scopritore di novae e di stelle variabili.

Osservazioni:
La C/2023 P1 è stata scoperta quando era già molto brillante: non è stata rilevata prima dalle varie survey dedicate agli asteroidi near-Earth perché l’elongazione dal Sole era bassa, solo 33°, quindi era angolarmente troppo vicina alla nostra stella per entrare nel sondaggio. Al momento della scoperta la Nishimura era a 1,73 UA dalla Terra e a 1,05 UA dal Sole, quindi relativamente vicina a noi.
Sebbene l’arco di tempo trascorso tra la scoperta e le ultime osservazioni sia piuttosto breve per poter calcolare elementi orbitali molto precisi, come spesso accade, è il riesame di vecchie immagini che può spostare significativamente indietro nel tempo il rilevamento fotografico delle comete (ma questo vale naturalmente anche per gli asteroidi) ed è quanto è accaduto anche per la Nishimura. Infatti, il Central Bureau for Astronomical Telegrams con la CBET 5291 del 29 agosto 2023, comunicava che R. Weryk, del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università del Western Ontario, riportava di avere identificato la Nishimura, ancora di aspetto stellare, su immagini di pre-scoperta ottenute con i telescopi Ritchey-Chretien Pan-STARRS1 e Pan-STARRS2 da 1,8m, posizionati ad Haleakala (Hawaii) risalenti rispettivamente al 25 gennaio e al 19 e 24 gennaio del 2023. 
Gli elementi orbitali allora calcolati suggerivano che la cometa fosse passata al perielio precedentemente, intorno al 1588 (luglio), mentre gli ultimi calcoli fatti a dicembre, indicano il 1591.

Per quanto riguarda la visibilità di questa cometa gli osservatori dell’emisfero nord sono stati avvantaggiati perché il passaggio al perielio è avvenuto al di sopra del piano dell’eclittica. Purtroppo, però la distanza angolare dal Sole è sempre stata ridotta, raggiungendo al massimo i 35° nell’ultima settimana di agosto. Pertanto, a causa della ridotta distanza angolare dal Sole l’osservazione della Nishimura non è stata facile.

Osservazione del 9 settembre 2023:
Nella tarda serata di venerdì 8 settembre decido di tentare l’osservazione della difficile cometa Nishimura. Occorre un orizzonte est ben libero e opto per un sito già collaudato per tale tipo di necessità: uno dei tornanti della strada che dalla Via Provinciale di Arni sale verso gli impianti sciistici che si trovano oltre Capanne di Careggine (Lucca). Parto poco dopo la mezzanotte con strumentazione osservativa leggera costituita da binocolo 10x50 e da binocolo 15x80 e strumentazione fotografica costituita dalla Canon EOS40D del G.A.V. e un (vecchio) teleobiettivo Nikkon 135mm. f/2.8 con relativo raccordo adattatore. Arrivato sul posto ho verificato che effettivamente la porzione di orizzonte che mi interessava fosse libera, dopodiché, essendo presto, ho proseguito fino alla zona degli impianti sciistici per verificare se vi fossero altri siti adoperabili: constato che quella curva sul tornante, caratterizzata da un ampio spiazzo sterrato dove sorge una marginetta, è l’unico sito adatto all’occorrenza. Torno pertanto giù, a quel tornante. Mi faccio un’oretta di sonno e poi preparo cavalletto e apparecchio fotografico. Sorge Venere, un buon riferimento per individuare con una certa approssimazione il punto dove sorgerà la cometa, così ho un riferimento più preciso su dove posizionarmi. Individuo le stelle del Leone che mi guidano fino ad un tratto delle montagne che costituiscono l’orizzonte da dove dovrebbe sorgere la cometa.
Il cielo è limpido, la luna calante è di poco inferiore alla metà e si trova a circa 45° dalla cometa.
Intorno alle 04:00 T.U. proprio sopra la cresta di una delle montagne (che successivamente Roberto Beltramini individuerà come il Monte Romecchio di 1700 metri, che si trova sul crinale dell'Appennino Tosco – Emiliano, nel tratto compreso fra il monte Giovo e il Passo delle Radici) ecco “accendersi” la stella ζ del Leone che per questo giorno costituisce un ottimo punto di riferimento per
l’individuazione della cometa Nishimura che, infatti, si trova poco al di sotto. Pochi minuti dopo ecco che riesco ad individuare la cometa nel campo del binocolo 10x50, facile, anche se ad occhio nudo l’astro non è visibile. Con la visione distolta riesco ad “indovinare” la coda, ben dritta verso l’alto, molto stretta. La chioma ha apparenza quasi stellare, diciamo una stella poco sfuocata e le ho assegnato il grado di condensazione più elevato che mi sia mai capitato da quando osservo comete: 8,su una scala che va da 0 a 9 (aspetto stellare).
La magnitudine non è stato possibile stimarla con precisione data la scarsità di stelle di confronto e la scarsissima altezza sopra l’orizzonte, comunque direi tra +4 e +5. L’attrezzatura non era delle migliori poiché accoppiare, alla Canon EOS40D (digitale), un obiettivo Nikkon da 135 mm nato per la fotografia analogica crea alcuni problemi: l'"infinito" non è sul relativo simbolo e ho dovuto focheggiare millimetro per millimetro finché mi è sembrato di avere raggiunto il punto giusto; inoltre, anche le varie lunghezze d'onda della luce sono un po' distorte proprio per la natura diversa degli apparecchi assemblati. Purtroppo, il binocolo 15x80 ha evidenziato un problema ad una lente: non ho capito di cosa si tratti…spero niente di serio! Comunque, ho dovuto rinunciare ad adoperarlo.
Complessivamente ho ripreso 26 immagini a vari tempi di posa (ho provato 10, 8, 6 secondi e sono risultati eccessivi poiché l’immagine veniva mossa per effetto della rotazione terrestre; mi sono infine assestato su 5 secondi o meno) e sensibilità varie che vanno da 1600 ISO a 640 ISO: Il diaframma l’ho tenuto fisso su f/2.8. Durante l’esecuzione degli scatti, si faceva via via più evidente l’aurora e quindi l’osservazione è stata una continua lotta contro il chiarore che aumentava e una corsa contro il tempo finché, alle 04:40 T.U. non era ormai più possibile svolgere osservazioni visuali o effettuare riprese fotografiche soddisfacenti e pertanto chiudevo l’osservazione per fare ritorno a casa. Roberto Beltramini ha poi elaborato e sommato alcune immagini RAW ottenendo un risultato che pone in evidenza molto meglio rispetto ai singoli scatti, la sottile coda di ioni della cometa Nishimura.
L’analisi dell’immagine così ottenuta, grazie alle numerose stelle prospetticamente intercettate dalla coda della cometa, ha permesso di ricavarne (con i buoni, vecchi, squadra e goniometro!), sia l’angolo di posizione che la lunghezza. L’angolo di posizione PA indica l’orientamento dell’asse della coda o delle code, esso si misura partendo da Nord e andando verso Est ed è risultato pari a 315°, in perfetto accordo con le stime pubblicate sul “Comet Observation Database” redatto dal Črni Vrh Observatory (Slovenia). Per la lunghezza della coda ho usufruito del programma Sky Map 8 che ha una specifica funzione per misurare la distanza angolare fra due punti nel cielo. Essa è risultata di 2°53’, tenendo conto delle propaggini più esterne che sono riuscito ad individuare avvalendomi anche dell’elaborazione in bianco e nero dell’immagine sotto riportata e della sua trasposizione in negativo.
Considerando i mezzi adoperati ed il fatto che le fotografie sono state riprese senza
inseguimento, è ragionevole pensare che la coda superi abbondantemente i 3 gradi. 

Foto di Michele Martellini - Data: 09.09.2023 - Cometa C/2023P1 (Nishimura). Somma di quattro delle pose realizzata da Capanne di Careggine in una elaborazione di Roberto Beltramini. La stella più luminosa è ζ Leonis).

Elaborazione in Bianco/Nero e Negativo ).

Osservazione del 19 settembre 2023:
Dopo il passaggio al perielio si reperiscono in rete fotografie riprese subito dopo il tramonto da alcuni astrofotografi. Purtroppo, il tempo, da noi, per alcuni giorni non è buono, perciò, il primo tentativo utile è per il 19 settembre. Ci rechiamo a Passo Croce (Stazzema – LU ) Roberto Beltramini, io, Davide Martellini e Andrea Vitrano. Il cielo è limpido ma c’è un fronte nuvoloso abbastanza stabile verso ovest che allunga le sue propaggini verso nord-ovest. Sappiamo di avere pochissime possibilità di successo poiché quando il Sole tramonta la cometa sarà a circa 7 gradi di altezza sopra l’orizzonte, ma è l’ultima possibilità…anzi, forse è già sfumata con ieri ma si tenta ugualmente. Dal tramonto cominciamo a scandagliare il cielo e a realizzare qualche scatto fotografico con la Canon EOS40 con teleobiettivo zoom impostato su 135 mm di focale. Niente da fare. Tuttavia, ci consoliamo con un tramonto dai colori straordinari!

Parametri orbitali:
Come si può vedere nella tabella qua sotto, l'orbita della Nishimura è inclinata di ben 132° sul piano dell’eclittica; quindi, la cometa si muove in senso orario (retrogrado) se vista dal polo nord dell’eclittica. Il suo perielio, avvenuto il 17 settembre 2023, si è verificato a 0,225 UA dal Sole, quindi
ben all’interno dell’orbita di Mercurio. Tra la scoperta e il perielio è intercorso poco più di un mese; quindi, si può ben dire che questo astro è stato scoperto all’ultimo momento! Dopo il passaggio al perielio, a cui il nucleo è sopravvissuto, la Nishimura ha rapidamente cominciato a portarsi al di sotto del piano dell’eclittica dirigendosi verso le estreme regioni periferiche del Sistema Solare.

DATI da Syuichi Nakano, nota NK 5119:

Epoca = 2023 Settembre 13.0 TT T(per)= 2023 Settembre 17.64122 +/- 0.00022 (m.e.) TT Peri. = 116.29796 +/- 0.00136 Nodo = 66.83453 +/- 0.00008 (2000.0) Incl. = 132.47672 +/- 0.00016 q = 0.2251491 +/- 0.0000059 UA e = 0.9961435 +/- 0.0000292 1/a = +0.0171287 +/- 0.0001297 1/UA A1 = -1.265 +/- 0.277 A2 = +0.13891 +/- 0.12879 originale = +0.017487 (Q= 6) futuro = +0.018054

da 622 osservazioni nel 2023 dal 19 gennaio al 21 novembre. Perturbazioni da Mercurio a Nettuno e anche dei tre pianeti minori, Cerere, Pallade e Vesta. Gli effetti non gravitazionali STILE II, sono stati presi in considerazione. Il residuo medio è +/- 0,60 secondi d'arco.

Diagramma orbitale al perielio - JPL ).
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A cura di Michele Martellini del GAV
con integrazione a cura dell'INSA.


04 dicembre 2023

LA COMETA PERIODICA 472P/NEAT-LINEAR 1. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 05/12/2023

472P/NEAT-LINEAR 1

La 472P/NEAT-LINEAR 1, denominata anche P/2002 T6, è una cometa periodica con 2 passaggi al perielio osservati, che appartiene alla famiglia dinamica delle comete gioviane (HTC).
Un oggetto segnalato come asteroidale indipendentemente dalle rilevazioni NEAT (4,50 ottobre 2002, magnitudine +20,1) e LINEAR (7,26 ottobre 2002, magnitudine +19,4), e successivamente collocato sulla NEOCP, è stato determinato che era una cometa, grazie anche a Peter Birtwhistle (Great Shefford, UK), che ha riferito che nelle immagini CCD scattate con un riflettore da 0,3m il 27,9 ottobre 2002 UT, si vedevano due code deboli, sottili e diritte in PA di 107° (36'' di lunghezza) e PA di 310° (39'' di lunghezza) e una condensazione nucleare con un diametro di circa 8". Mentre Timothy B. Spahr riferisce che le esposizioni da 5 minuti scattate con il riflettore di Mt. Hopkins da 1,2m il 29,2 ottobre 2002 mostravano una piccola chioma del diametro di circa 6" e una coda estremamente debole lunga circa 10" in PA 330 gradi. 
Il periodo è di circa 21,2 anni e la distanza del perielio è di circa 3,4 UA. 
La cometa è stata recuperata dopo che i calcoli di M. Rudenko (Minor Planet Center), hanno collegato un oggetto apparentemente asteroidale trovato da Erwin Schwab su immagini CCD ottenute il 9 settembre 2023 UT, con il telescopio Schmidt da 0,8m-f/3 a Calar Alto, che era stato denominato 2023 RL75 da parte dell'MPC, con la cometa P/2002 T6. 
Va detto che la prima intuizione che i 2 oggetti fossero la solita cometa è stata fatta il 24 ottobre 2023, da parte di Alessandro Odasso sul gruppo ''Comete-ml''.

( Foto del 17 gennaio 2004 di Luca Buzzi & Andrea Aletti ).

Passaggi al perielio:
Passaggi al perielio effettuati e prossimi a breve (Dai siti di Seiichi Yoshida, e Syuichi Nakano):

Parametri orbitali:

DATI dalla CBET 5306:

                    Epoca = 2003 giugno 10.0 TT
     T = 2003 giugno 27.01545 TT      Peri. = 217.57304
     e = 0.5573311                    Nodo  = 209.04572 (2000.0)   
     q = 3.3870835 UA                 Incl. =  11.00925
     a = 7.6515059 UA  n = 0.04656758     P =  21.16 anni

                    Epoca = 2024 luglio 29.0 TT
     T = 2024 luglio 15.54787 TT      Peri. = 218.95141
     e = 0.5671066                    Nodo  = 205.99605 (2000.0)
     q = 3.3895578 UA                 Incl. =  10.83576
     a = 7.8300052 UA  n = 0.04498430     P =  21.91 anni 

                    Epoca = 2045 Ottobre 27.0 TT
     T = 2045 Ottobre 7.17193 TT      Peri. = 218.14789
     e = 0.5614668                    Nodo  = 205.57049 (2000.0)   
     q = 3.3764599 UA                 Incl. =  10.87077
     a = 7.6994387 UA  n = 0.04613340     P =  21.36 anni 
da 431 osservazioni nel periodo 2002-2023, residuo medio 0".7. 
Diagramma orbitale della 472P - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.


28 novembre 2023

LA GRANDE COMETA del 1240. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 28/11/2023

LA GRANDE COMETA del 1240

La C/1240 B1 è una cometa che poteva essere vista ad occhio nudo nel 1240 . 
Per la sua straordinaria luminosità è stata annoverata tra le " Grandi Comete ".

Osservazioni:
Questa cometa è stata osservata parecchio intensamente in Giappone . Secondo la cronaca del XVIII secolo Dai Nihonshi, una ''Suisei" (stella di scopa). fu scoperta verso sud-ovest il 27 gennaio 1240, probabilmente la sera di quel giorno. La cometa era bianco-rossastra e con una coda lunga 3° che puntava a sud-est. Due giorni dopo, la sua luminosità fu paragonata a quella di Saturno e la sua lunghezza della coda era di 4°. Nei due giorni successivi, la cometa non è stata osservata in Giappone a causa del maltempo.

Allo stesso tempo, la cometa è stata scoperta in altri luoghi:
 - Il testo in italiano Chronicon Marchiae Tarvisinae et Lombardiae del 13° secolo, ha riferito che una cometa era apparsa il 25 gennaio in Occidente. Dalle informazioni imprecise, non si può dire con certezza se l'osservazione abbia preceduto l'osservazione in Giappone. 
 - Secondo la cronaca cinese Sòng Shǐ , il 31 gennaio è avvenuta una scoperta indipendente in Cina.

Per il 1° febbraio, il rapporto giapponese riporta che la cometa era su Giove ed era luminosa all'incirca quanto Venere , i "raggi" della cometa si estendevano su una lunghezza di 4°. Il giorno seguente, la cometa "affrontò" il pianeta Giove e poté essere osservata tutta la notte. Ulteriori osservazioni furono fatte il 5 e 12 febbraio e il 13 e 21 febbraio, quando la sua coda era ancora debolmente visibile.

Secondo le cronache cinesi, la cometa è stata osservata lì il 23 febbraio e per l'ultima volta il 31 marzo. Williams erroneamente registra le osservazioni cinesi del 31 gennaio e del 23 febbraio come comete diverse, ma ritiene che le osservazioni potrebbero essere correlate. 

Anche diverse fonti europee citano la cometa, sebbene con informazioni più o meno precise. 
La cronaca contemporanea Ryccardi de Sancto Germano notarii Chronica di Riccardo di San Germano dall'Italia registra solo: “1240. Nel mese di febbraio […] apparve una cometa ”, mentre il testo inglese Chronica Majora di Matthew Paris del XIII secolo riporta più dettagliatamente circa l'anno 1240:
De stella quæ dicitur cometa.
Sub ejusdem temporis processu, videlicet per totum mensem Februaryii, tempore serotino, apparuit versus occidentem quædam fusca stella emittens radium versus orientem, quam esse cometam multi veraciter asserebant. "
Della stella chiamata cometa.
Nello stesso momento di questo processo, precisamente durante tutto il mese di febbraio, in primavera, apparve ad ovest una certa stella scura, che mandava un raggio ad est, una cometa, come molti sinceramente sostenevano ".
- Matthew Paris : Chronica Majora.

Il testo inglese Annales Prioratus de Wigornia del XIV secolo riporta ancora solo succintamente: “1240. […] Una cometa può essere vista a febbraio. ” 
D'altra parte, c'è una chiara descrizione di Albertus Magnus , che descrive l'evento come un testimone oculare nel suo libro De Meteoris :
Ego autem cum multis aliis anno ab incarnatione domini. M. cc. xl. in Saxonia vidi cometem quaſi iuxta polum ſeptemtrionalem, & proiecit radio ſuos inter Orientem & Meridiem, magis dirigendo eos ad Orientem: conſtat, quòd ibi non fuit via alicuius planetæ. "
Io stesso e molti altri abbiamo visto una cometa in Sassonia nel 1240 d.C., molto vicino al polo nord celeste, che proiettava i suoi raggi tra est e mezzogiorno, ma più diretta verso est. È noto che nessuno dei pianeti prende il suo percorso lì ".
- Albertus Magnus : De Meteoris.

Lo scriba italiano Rolandino da Padova riporta nella sua Cronica in factis et circa facta Marchie Trivixane che i trevigiani videro apparire una cometa in occidente alla fine di gennaio del 1240. Aggiunge che "si diceva che quest'anno il margraviato d' Este sarebbe passato in altre mani, poiché un tale segno indicava qualcosa del genere".

Lo studioso bizantino Georgios Akropolites riferisce nel suo Chronikē syngraphē di un'eclissi solare che si verifica a mezzogiorno in estate, che si dice sia stata un presagio per la morte dell'imperatrice Irene Komnene che seguirà presto . Doveva essere l'eclissi solare del 3 giugno 1239. Nello stesso contesto, menziona una cometa che apparve nel nord sei mesi prima della morte dell'Imperatrice e fu osservata per tre mesi in diverse parti del cielo.

Il pittore italiano Antonio Campi ha riportato nella sua cronaca della città di Cremona nel XVI secolo :
"MCCXL. […] Apparue nel fine di queſto anno vna terribile, e ſpauentoſa Cometa verſo Occidente, il che fú forſe ſegno delle future calamità. "
"1240. […] Alla fine di quest'anno è apparsa ad ovest una terribile e spaventosa cometa, forse segno di futuri disastri ".
- Antonio Campi : Cremona fedelissima città, et nobilissima colonia de Romani

Esistono anche altre annotazioni che non riporto in quanto presentano evidenti errori forse dovuti a mendaci trascrizioni.
La cometa ha raggiunto una magnitudine di 0 magnitudo il 2 febbraio .

Orbita:
Nel 1917 Sinkiti Ogura poté solo determinare un'orbita parabolica molto incerta per la cometa da 3 osservazioni in 22 giorni , e risulta che è inclinata di circa 75° rispetto all'eclittica . 
Il punto dell'orbita più vicino al sole ( perielio ), è stato passato dalla cometa intorno al 21 gennaio 1240, e si trovava a circa 100 milioni di km dal sole nell'area appena all'interno dell'orbita di Venere. Intorno al 2 febbraio, si è avvicinata alla Terra a circa 0,36 UA / 54 milioni di km, che è il motivo per la sua grande luminosità. Intorno al 6 febbraio, si è poi avvicinato a Venere entro circa 27 milioni di km. 
A causa dei dati iniziali incerti, non è possibile stabilire se e, in tal caso, quando la cometa possa tornare nel sistema solare interno .
Epoca:  28 gennaio 1240 
JD 2.173.988,1)
Tipo di orbitaparabolica
Eccentricità
orbitale
1.0
Distanza
Perielio
0.668 UA
Inclinazione del piano dell'orbita75°
Data
Perielio
21 gennaio 1240
Velocità orbitale 
al perielio
52 km / s
Grafici dell'orbita con diverse prospettive - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.