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LE COMETE, gli astri spettacolari. by Andreotti Roberto - INSA.

08 aprile 2022

IL CENTAURO 95P/(2060) CHIRONE, una cometa con gli anelli. by Andreotti Roberto - #INSA

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Aggiornato il 01/11/2019

95P/(2060) CHIRONE

Scoperta:
Chirone, fu scoperto il 1° novembre 1977 da Charles Kowal, su immagini riprese dall’osservatorio di Monte Palomar. Subito dopo la scoperta ricevette la designazione asteroidale provvisoria 1977 UB.
Al momento della sua scoperta Chirone brillava come un oggetto di magnitudine +19 e si trovava a 17,9 UA dal Sole, vicino al suo afelio.


Parametri orbitali:
Chirone si muove lungo un'orbita ellittica con un semiasse di 13,6482136 UA da 8,43 a 18,87 UA con un'eccentricità di 0,3822543 ed un periodo di 50,42 anni, di tipo caotico, compresa all'interno di quella del pianeta Urano, e che interseca periodicamente quella di Saturno (si tratta cioè di un asteroide Crono-secante).
La sua orbita viene molto modificata ogni poche decine di migliaia d'anni dal passaggio ravvicinato con i giganti gassosi del sistema solare, e questo la rende fortemente instabile e difficile da prevedere.
Si è calcolato che nell'anno 1664, Chirone passò all'interno del sistema di Saturno appena un po' più in la dell'orbita di Febe che si pensa possa essere un centauro catturato da Saturno.

Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458000,5
4 settembre 2017)
Semiasse maggiore2.041.772.755 km
13,6482136 UA
Perielio1.261.296.345 km
8,4311253 UA
Afelio2.822.249.164 km
18,8653019 UA
Periodo orbitale18416,72 giorni
(50,42 anni)
Velocità orbitale7 750 km/s (media)
Inclinazione6,94969°
Eccentricità0,3822543
Longitudine del
nodo ascendente
209,20090°
Argomento del perielio339,67667°
Anomalia media153,57909°
Par. Tisserand (TJ)3,352 (calcolato)
Ultimo perielio28 febbraio 1996
Prossimo perielio31 luglio 2046


Dati fisici:
Il diametro di Chirone è stato determinato recentemente tramite lo Spitzer Space Telescope e risulta di 233 ± 14 km, e invece i dati dell'Herschel ci forniscono un valore di 216 ± 10 km , con una media di circa 224 km , mentre il periodo di rotazione, ricavato dalla sua curva di luce è di 5,917813 h.

(Foto HUBBLE).

Superficie:
Dal punto di vista spettrale, nel visibile e nel vicino infrarosso, Chiron è simile agli asteroidi di tipo C, con un albedo geometrico di 0,075 e indici di colore U-B = 0,28 ± 0,06 mag e B-V = 0,70 ± 0,02 mag. Nel vicino infrarosso lo spettro è variabile nel tempo. Nel 1996 e nel 1999 era presente una banda di assorbimento a 2 µm dovuta al ghiaccio d’acqua, mentre nel 1993 non ve n’era traccia, probabilmente perché nascosta dall’attività cometaria, che può rendere più o meno visibile porzioni di superficie.
Tholen ) , Cb SMASS )
B – V = 0.704 
U – B = 0.283 
BB    · C  

Spettro:
Analisi spettrale che ha rilevato la presenza di ghiaccio d'acqua ).

Curva di luce:
( SOPRA - Nel grafico la curva di luce di Chirone ).

Ipotesi anelli:
Nel 2014, rianalizzato i dati raccolti durante le varie occultazioni stellari che lo hanno coinvolto, sono così giunti alla conclusione che le strutture simmetriche attorno all'asteroide - che erano state identificate come getti derivanti dall'attività cometaria - potrebbero essere degli anelli, con un diametro stimato in (324 ± 10) km, questo fatto spiegherebbe anche alcune particolari osservazioni spettroscopiche sulla composizione dell'asteroide.


Il 29 novembre 2011, 2060 Chirone occultò una stella di magnitudine +14,9 ; i dati sono stati ottenuti con successo presso il NASA Infrared Telescope Facility (IRTF) da 3 m su Mauna Kea e il Telescopio Faulkes Telescope North (FTN) Osservatorio globale Las Cumbres da 2 m ad Haleakala. 
La curva luminosa MORIS mostra un rilevamento del corpo solido del nucleo di Chirone con una durata della corda di 16,0 +/- 1,4 s, corrispondente ad una lunghezza dell'accordo di 158 +/- 14 km. 
Le caratteristiche simmetriche a doppia estinzione nella curva della luce FTN indicano la presenza di materiale otticamente spesso a circa 300 km dal punto medio del corpo. 
La durata delle interruzioni indica che tale materiale si trova a : il primo con uno spessore di 3 +/- 2 km , separata da 10–14 km da un secondo di 7 +/- 2 km. 
La simmetria, lo spessore ottico e la dimensione ridotta di queste caratteristiche consentono l'intrigante possibilità di un arco o di un anello di materiale quasi circolare intorno a Chirone.


Attività cometaria:
Nel settembre 1988, Chirone era a 12,5 UA dal Sole, e si scoprì che, in base a un modello asteroidale, il corpo aveva una luminosità maggiore del previsto, in questo caso, vuol dire che la quantità di luce solare che il corpo riflette nello spazio è aumentata. Questa maggiore luminosità era dovuta allo sviluppo di una chioma di tipo cometario, e fu una vera sorpresa per gli astronomi. Successivamente una coda vera e propria fu osservata per la prima volta nel 1993. Importante notare come questa attività cometaria si sia sviluppata in prossimità del passaggio al perielio, avvenuto il 15 febbraio 1996. Al perielio l’irraggiamento solare è di 18,75 W/m2 superiore rispetto all’afelio dove è di 3,805 W/m2 , ed è quindi più facile che il materiale volatile sublimi dalla superficie andando a formare la chioma. Tuttavia, ricerche d'archivio d’immagini precedenti alla scoperta, hanno permesso di accertare uno sfogo anche nel 1972, circa due anni dopo l’afelio. Un comportamento strano, che sfugge alla interpretazione in base ai modelli cometari standard.

Dopo il passaggio al perielio, l’attività cometaria diminuì, fino a raggiungere un minimo nel giugno 1997. Successivamente l’attività aumentò di nuovo fino ad un massimo nell’aprile 2001, a 10,5 UA. 
In generale, Chirone mostra sfoghi a lungo termine, con aumenti di luminosità di circa 1 magnitudine, e variazioni a breve termine, dell’ordine del giorno, con un tasso di 15 millimag/h. 
La natura di questi intensi sfoghi, osservati nel pre/post-perielio, rispettivamente a 12,5 e 10,5 UA dal Sole, non è ancora ben compresa. Il ghiaccio d’acqua non sublima oltre le 6 UA quindi, per spiegare l’esistenza di regioni superficiali che diano luogo ad un’attività cometaria a grandi distanze dal Sole, bisogna invocare la presenza di componenti maggiormente volatili ma minoritari, come il ghiaccio di ossido e di biossido di carbonio (anidride carbonica). 
Il ghiaccio di biossido di carbonio sublima fino a circa 10 UA, mentre quello di ossido di carbonio arriva fino a 25 UA, entrambi con un tasso di sublimazione paragonabile a quello dell’acqua a 3 UA. In effetti, questo è il modello fisico correntemente accettato per Chirone, noto anche come cometa 95P/Chirone.

Collage di immagini di 95P/(2060) Chirone ).
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A cura di Andreotti Roberto.


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