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Aggiornato il 04/05/2024
LA SECONDA COMETA
del 1702
C/1702 H1 (BIANCHINI-MARALDI)
La C/1702 H1 (Bianchini-Maraldi) è una cometa osservata per pochi giorni tra aprile e maggio del 1702 mentre effettuava un passaggio particolarmente ravvicinato al nostro pianeta, difatti il 20 aprile 1702 è transitata a sole 0,0435 UA (circa 6.507.507 km) dalla Terra, ed era a 1,10 UA dal Sole con un'elongazione di circa 90°, dopo aver effettuato un simile passaggio anche con Venere pochi giorni prima.
Scoperta:
Fu scoperta il 20 aprile 1702 a Roma, dagli astronomi italiani Francesco Bianchini e Giacomo Filippo Maraldi, poco prima di mezzanotte appena sopra l’orizzonte tra la testa del Cigno e la Freccia. Furono anche coloro che effettuarono le più precise rilevazioni delle posizioni sulla volta celeste, per stessa ammissione di Pingrè (vol.2 - 1784, p.38).
Osservazioni:
Oltre agli scopritori, la cometa fu osservata anche a Berlino da Maria M. Kirch e Hoffmann 2 ore dopo, e da De La Hire a Parigi solo dal 24 aprile, che ci fornì di un ampia relazione con una mappa celeste che ne riporta il percorso, anche se erroneamente sosteneva che questo evento fosse un ritorno di comete osservate precedentemente, solo in base alla ''somiglianza''.
De La Hire osserva la nuova cometa dal 24 aprile al 5 maggio del 1702 e consegna le sue osservazioni all'Academie Royale des Sciences con una Mémoire che contiene anche considerazioni generali sulla natura del fenomeno.
( La traiettoria della cometa del 1698 è ridisegnata con una linea continua nella prima e nella seconda parte della tavola allegata alla memoria: le posizioni sono identificate dalle lettera latine maiuscole A-E per i giorni tra il 2 e il 7 e con F-K dal 9 al 13. Nell'ultima sezione in basso della tavola troviamo ancora il percorso della cometa del 1698 dal giorno 13 al 28, lettere L-P, che è possibile confrontare con quello della cometa del 1702 osservata da De La Hire dal 24 aprile al 5 Maggio, lettere latine minuscole a-g, linea tratteggiata ).
La tavola riportata qua sotto relativa al tragitto della cometa della primavera del 1702 riassume le osservazioni effettuate da Francesco Bianchini e da Maraldi tra il 20 aprile e il quattro di maggio.
La cometa viene rilevata in 11 posizioni ed il suo passaggio è disegnato tra diciassette stelle delle seguenti costellazioni o parti di costellazione: La mazza d’Ercole, la testa del Cigno, La Freccia , la coda dell’Aquila, Ofiuco, e Serpente. Le stelle non sono denominate ma nella relazione ricevono le lettere greche secondo il catalogo di Bayer. La tavola e anche la linea che descrive la traiettoria della cometa non presentano reticoli e tacche graduate di riferimento.
Nella lettera che invia a Cassini e che viene pubblicata in testa alla Mémoire che quest’ultimo presenta all’Accademia, Bianchini racconta di essere stato in un primo momento nel dubbio di aver osservato una nebulosa o un piccolo ammasso di stelle, perché ciò che osservava si confondeva con il fondo della Via Lattea ed era molto simile alla Nebulosa del Granchio. Soltanto dopo averla riosservata più alta sull’orizzonte la riconosceva come una cometa circondata dalla sua chioma e in veloce movimento rispetto alle piccole stelle tra le quali era immersa.
Bianchini osserva la cometa con un cannocchiale costruito da Campani di 10 piedi che presenta un campo intorno al mezzo grado. Il metodo utilizzato per posizionare la cometa è quello di rilevarne la posizione relativa rispetto a delle linee di ascensione retta e declinazione che collegano le stelle più luminose dell’Aquila del Cigno e della Freccia e di riportare quindi tale posizione relativa su un Globo celeste del Blaeu, sul quale può essere letta l’entità della declinazione e dell’ascensione retta. Bianchini deduce da queste misurazioni che il movimento della cometa per il primo giorno è di dodici gradi di un cerchio massimo in direzione contraria a quella dei segni zodiacali. L’astronomo di Roma osserva la cometa per altre due notti intervallate da alcune con brutto tempo e con l’aiuto di un altro telescopio munito di reticolo ne determina la posizione con più precisione.
Dopo aver presentato l’estratto della lettera di Bianchini, Cassini confronta i dati ottenuti da questi con quelli osservati da Leibnitz a Berlino dove la cometa era stata scoperta alle ore una e trenta del 21 aprile. Le osservazioni dai due diversi osservatori danno per la cometa una differenza in A.R. di un grado ma Cassini non se la sente di giustificare questa differenza come una misura della parallasse della cometa. Infatti una tale misurazione richiede un numero superiore di osservazioni e distribuite in più notti. Prima di continuare ad esaminare la traiettoria della cometa con altre osservazioni di Bianchini e di Maraldi, Cassini si sofferma lungamente sul problema di calcolare i parametri dell’orbita di una cometa onde prevederne il ritorno o di riconoscerla come una cometa già apparsa negli anni precedenti e conclude che una teoria completa del moto delle comete ancora non esiste.
La parte conclusiva della memoria è dedicata alle ultime osservazioni di Maraldi e Bianchini che permettono di calcolare la posizione della cometa per i giorni dal uno al quattro maggio, difatti l'ultima osservazione della cometa fu fatta da Bianchini e Maraldi il 5 maggio 1702, mentre si trovava a 0,23 UA dalla Terra e a 1,23 UA dal Sole.
Comunque tutti l'hanno descritta come una "stella nebbiosa" appena sopra l'orizzonte.
LINK: ''Chemin de la Comete observée a Rome et a Naples depuis le 20 Avril jusqu'au 4 May par Messieurs Bianchini et Maraldi''. di Felice Stoppa.
Parametri orbitali:
Un'orbita parabolica prograda è stata calcolata da Buckhardt nel 1807, da 5 osservazioni nell'arco di 11 giorni, e risulta che è inclinata di soli 4,375° rispetto al piano dell'eclittica, con un Argomento del perielio di 309,637°, ed una Longitudine del nodo ascendente di 193,294°.
Il passaggio al perielio è avvenuto prima della scoperta, il 14,107 marzo 1702, mentre si trovava ad una distanza di 0,64683 UA.
Secondo uno studio del 1991 di Lubor Kresak & Margita Kresakova, dall'analisi dei suoi parametri orbitali possiamo dire che al 95% si tratta di una cometa della famiglia dinamica gioviana, e cioè di breve periodo, inferiore ai 20 anni. [Link] .
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A cura di Andreotti Roberto.
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