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LE COMETE, gli astri spettacolari. by Andreotti Roberto - INSA.

30 settembre 2023

LA GRANDE COMETA di THUTMOSE III del 1458 aC. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 1 ottobre 2023

LA COMETA di THUTMOSE III°
del 1458 a.C.

Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.

Resoconti:
Dalle cronache cinesi, grazie al Libro di Seta, si fa riferimento in un paio di frasi, contestualizzate nel 15° secolo a.C. :
'' Quando Chieh giustiziò i suoi fedeli consiglieri, apparve una cometa ''.
Si parla dell'avvistamento di una cometa anche durante il regno del Faraone egizio Thutmose III° e databile nella prima metà del XV° sec. aC.
Thutmose III° Regnò in totale dal 1506 aC al 1450 aC anche se i primi 22 anni sotto la reggenza della sua Matrigna Hashepsut, ma preso il potere pieno, creò un grande impero dalla Nubia alla Siria.
L'apparizione è datata al suo 47° anno di regno, e secondo questa cronologia corrisponderebbe all'anno 1458 aC (anche se un'altra cronologia sposterebbe tutto in avanti datando l'evento al 1433 aC).

Valutazioni:
Non sappiamo se le due cronache riportino il solito evento, ma esse sono contestualizzate comunque nel solito periodo.
L'antico Mawangdui Silk Almanac, conservato nel Museo Provinciale di Hunan a Changsh, riporta varie immagini di comete, e riferito a questa la raffigura come una delle più grandi mai osservate. 
Non solo riempiva gran parte del cielo, ma aveva dieci code sorprendenti.

Una parte del Libro di Seta, dedicata alle comete ).

Superstizioni:
Sembra che questo fenomeno celeste senza precedenti sia stato interpretato come l'apparizione di un nuovo dio: in quel preciso momento, le civiltà contemporanee in tutto il mondo iniziarono ad adorare una nuova divinità raffigurata come un disco alato sospeso nel cielo. 
Gli esempi includono il dio ittita Kumarbis, il dio assiro Antum, il dio mitanniano Ir e il dio persiano Ahura Mazda.

Il dio Assiro Antum ).

In Cina, una nuova divinità chiamata Lao-Tien-Yeh - "Il Grande Dio" - appare in questo momento durante la dinastia Sang ed era rappresentata da un cerchio con una serie di linee rette che si irradiavano a forma di ventaglio al di sotto e al lato di esso, che sembra notevolmente simile alla rappresentazione di una cometa.

Rappresentazione del dio Lao-Tien-Yeh ).

Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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A cura di Andreotti Roberto.


20 settembre 2023

LA PRIMA GRANDE COMETA DI ARISTOTELE del 372 aC. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 20/09/2023

LA GRANDE COMETA
DI ARISTOTELE 
del 372 a.C.

La grande cometa del 372 a.C. , codificata X/-371 (1) (L'astronomo Heinrich Ludwig von Boguslavsky, per la prima volta, la chiama cometa di Aristotele), apparve nell'inverno dal 372 al 371 a.C. al tempo dell'Arconte Asteo di Atene. 

Osservazioni:
La sua coda si estendeva per un terzo del cielo fino alle stelle della cintura di Orione . 
La luce della cometa proiettava ombre come la luce della luna di notte. 
I contemporanei hanno descritto la cometa come : "striscia di fuoco", "percorso fiammeggiante" e "la grande torcia". 
Lo storico Ephoros, testimone oculare dell'evento, riferisce che la cometa si è spezzata in due parti, ma nell'opera: Quaestiones Naturales (7.16.2–3), Seneca dubita del rapporto Ephoros sulla disintegrazione della cometa. 
Diodoro (90-30 a.C.) scrisse nella sua Biblioteca storica  :
'' Nel primo anno della centoduesima Olimpiade [372 aC]… diversi prodigi annunciarono agli Spartani la loro imminente umiliazione: una torcia ardente di dimensioni straordinarie, a cui si è dato il nome di raggio ardente, apparve per diverse notti ''.

Superstizioni:
Altre fonti contemporanee come Kallisthene e Aristotele mettono la cometa in relazione con la distruzione di Helike e Bura da un terremoto con un successivo tsunami:
'' Tra le antiche comete citate da Aristotele quella dell'anno 372 a.C. ricordata come quella che fu il segno premonitore della distruzione di due città sul mare Egeo: Bura ed Elice. Il destino di queste due città, dapprima colpite da un violento sisma e subito dopo, probabilmente per effetto di uno tsunami, inghiottite dal mare, stato per molti versi simile a quello di Sodoma e Gomorra; quello cioè di essere annientate, insieme a tutti i suoi abitanti, nel volgere di poche ore. Al pari delle due città bibliche inoltre anche Bura ed Elice, avrebbero subito una sorta di castigo divino per essersi macchiate di empietà ''.
[P. Sicoli, Le Comete nell'Italia Antica - Dalle origini al medioevo].

Valutazioni scientifiche:
Per questa cometa sono stati fatti vari studi che possono essere riassunti nelle 2 ipotesi qui di seguito riportate, va pur detto che infine potrebbe pure essere tutt'altro:

IPOTESI 1
Corpo ritenuto come origine delle comete di Kreutz:
Le comete probabilmente hanno avuto origine dalla rottura di una cometa vista nel 372 a.C. , che è stata segnalata come frammentata in due parti dallo storico greco Eforo. 
Questa rottura sembra aver dato origine a due comete principali, una delle quali ha avuto un periodo di circa 350 anni e l'altra un periodo di circa il doppio. 
L'oggetto del periodo più breve è tornato nel I, IV, VIII e XI secolo e potrebbe essere identico alla cometa del 1487. 
Il ritorno dell'XI secolo sembra aver causato un'ulteriore rottura che ha dato origine al sottogruppo I dei Sungrazer di Kreutz. 
Questo gruppo include la cometa C/1843 D1 (Great March Comet), la cometa Pereyra (1963 R1) e più recentemente gli oggetti Solwind e SMM, e circa il 66% degli oggetti scoperti da SOHO. 
L'oggetto di periodo più lungo tornò nel IV secolo e nel 1106, quando si sciolse, per dare origine a comete del sottogruppo II tra cui la C/1882 R1 (Grande cometa di settembre) e Ikeya-Seki (C/1965 S1), e circa il 18% del oggetti scoperti da SOHO . 
La cometa White-Ortiz-Bolelli (C/1970 K1) sembra appartenere a un sottogruppo leggermente diverso di questo raggruppamento e può rappresentare una precedente rottura.



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IPOTESI 2
La cometa di Aristotele sarebbe la 2P/Encke:
Aristotele vide una grande cometa invernale con una coda che arrivava fino a Orione. Era la cometa Encke il 31 dicembre del 372 a.C. Quando divenne visibile al mattino, dopo il 9 gennaio 371 a.C.
Questo studio Posiziona la Encke in corrispondenza delle osservazioni fatte dal tredicenne Aristotele, va però detto che queste simulazioni orbitali non prevedono parametri non-gravitazionali.
Questa Ipotesi poi implicherebbe che questa cometa a cortissimo periodo, se così attiva, fosse visibile molto spesso e quindi corrisponderebbe a moltissime osservazioni precedenti.
Riteniamo che nuovi studi debbano far luce su questa ipotesi.

Cometa Encke il 31/12 nel 372 a.C. - 2/1 nel 371 a.C., dall'orizzonte di Atene. Il cielo corrisponde a 1° gennaio del 371 a.C., alle 17.20 ora solare media locale. Con lo spostamento temporale ΔT = 0,0 giorni l'anomalia media di Encke era di 3,66°, la distanza dal sole 0,455 UA, la distanza dalla terra 0,533 UA, la magnitudine del nucleo -5,9 e la sua altitudine era -3,9°. La lunghezza della coda è stata stimata in 0,6 UA quando arrivava fino alla cintura di Orione. L'altitudine del sole era di -4,4° e la fase lunare era di 25,5° ).

LINK : ''http://uu.diva-portal.org/smash/get/diva2:1432127/FULLTEXT01.pdf''.

Orbita:
L'orbita è solo ipotizzata, dallo studio delle comete di Kreutz, che ha ricostruito l'evoluzione dei suoi frammenti, la ricostruzione all'inverso ci dice che la sua inclinazione orbitale era di 139° rispetto all'eclittica, con un passaggio al perielio a soli 0,007 UA.
Di contro se fosse davvero la 2P/Encke i suoi parametri sarebbero ben conosciuti.
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A cura di Andreotti Roberto.


16 settembre 2023

LA GRANDE COMETA del 839. by Andreotti Roberto - INSA.

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Aggiornato il 16/09/2023

LA GRANDE COMETA del 839

La X/839 C1 è una grande cometa che fu osservata ad occhio nudo sul finire dell'inverno dell'anno 839.

Percorso in cielo:

Resoconti osservativi:
Di questo evento ne riportano testimonianza sia testi cinesi che giapponesi.

CINA:
 - Dal testo Xin Tang Shu Wen Zong Ji:
'' Nel giorno di Gui-You (10° di sessanta) del primo mese lunare del quarto anno del periodo di regno di Kai-Cheng (7 febbraio 839), una cometa apparve in Yu-Lin (δ, τ, χ Aquarii). Nel giorno di Bing-Wu (43° di sessanta) nel mese intercalare (12 marzo 839), è apparso in Juan-She (ε, ν, Persei e dintorni) ''.
 - Dal testo Jiu Tang Shu Tian Wen Zhi:
'' Nel giorno di Gui-You (10° di 60) (7 febbraio 839), una cometa apparve a ovest, al quattordicesimo grado (AR 0h 00min) dello Shi (13° dimora lunare). Il 23° giorno del mese intercalare (12 marzo 839), è stato visto a nord di Juan-She (ε, ν, Persei e dintorni). È durata circa 33 giorni. La notte del 26° giorno (15 marzo 839) scomparve ''.
 - Dalla cronaca T'ang-Hui-Yao:
'' Il trentesimo giorno del primo mese lunare (17 febbraio 839), una cometa si trovava a sud di Shi (13a dimora lunare) e attraversò Kui, Lou e Wei (15a, 16a e 17a dimora lunare) e così via. Il 26° giorno del mese intercalare (15 marzo 839) scomparve ''.

GIAPPONE:
 - Dal testo Zoku Nihon Koki:
'' Nel giorno di Hinoe-Ne (Bing-Zi, 13° di 60) del primo mese lunare, del sesto anno del periodo di regno di Syo-Wa (10 febbraio 839), una cometa fu vista a ovest, ed era circa un jyo ( ⁠≈10° ) di lunghezza ''.

Fonti:
[Osservatorio di Pechino (1988) p.411 - Williams (1871) p.49 - Ho Peng Yoke (1962) p.175 - Kanda (1935) p.481 - Kronk (1999) p.130].

Posizioni estrapolate:

Parametri Orbitali:
Per questa cometa è stato possibile calcolare un ipotetica orbita parabolica, partendo da 2 posizioni rilevate e dal percorso fatto, Hasegawa ha quindi potuto determinare i seguenti parametri orbitali.

Dai calcoli di Ichiro Hasegawa ).
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A cura di Andreotti Roberto.


04 settembre 2023

LA GRANDE COMETA del 390 dC. by Andreotti Roberto - INSA.

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LA GRANDE COMETA 
del 390 dC

La C/390 Q1 è una cometa che è stata vista ad occhio nudo nell'anno 390 d.C. 
È annoverata tra le " Grandi Comete " per la sua straordinaria luminosità.

Osservazioni in estremo oriente:
La data esatta della scoperta di questa cometa non è nota con certezza, ma sebbene ci siano alcune discrepanze al riguardo nella cronaca cinese Chén Shū del VII secolo , la cometa fu probabilmente scoperta come una "stella scintillante" nel cielo mattutino del 22 agosto 390 (ora locale). 
Per questa data è anche la migliore per determinare gli elementi orbitali che corrispondono alle osservazioni . 
Allo stesso tempo la cometa fu probabilmente scoperta in Corea, ma nel testo Chungbo Munhon Pigo del XVIII secolo la data è meno chiara e si parla solo di una "stella scintillante" apparsa tra la fine di luglio e la fine di agosto.
Secondo le informazioni cinesi, la cometa si trovava nella costellazione dei Gemelli al momento della sua scoperta e poi migrò verso l'Orsa Maggiore.
L'8 settembre 390, si trovava nell'Orsa Maggiore, il suo colore era bianco e la coda era lunga circa 100 gradi. 
In Cina, la cometa è stata vista l'ultima volta il 17 settembre 390, quando è entrata nel raggio delle stelle circumpolari:
'' Nel quindicesimo anno dell'epoca Tae Yuen, durante la settima luna, il giorno Jin Shin, c'era una cometa a Pih Ho. Ha attraversato Tae Wei, San Tae e Wan Chung. Entrò poi in Pih Tow. Il suo colore era bianco. Era lunga circa 100 cubiti. Nell'ottava luna, il giorno Woo Seuh, entrò in Tsze Wei e scomparve ''.

Osservazioni in occidente:
La C/390 Q1 è stata probabilmente osservata anche in Europa, ma ci sono solo riferimenti a tempi imprecisi. 

- Da Philostorgios:
Lo storico romano d'Oriente Philostorgios ne scrisse in modo così dettagliato nella sua Ekklesiastike Historia nel 425 che era molto probabile che fosse la stessa cometa riportata dai cinesi. 

L'ha descritta come "una nuova e strana stella ... che ha preannunciato l'arrivo di grandissime catastrofi nel mondo". 
È stata vista per la prima volta "a mezzanotte a est" ed era "grande e luminoso e di una luminosità appena inferiore alla stella del mattino ".

Si dice che la cometa abbia assunto un aspetto diffuso e si dice che sembrasse che "le stelle si raggruppassero intorno ad essa da tutti i lati come uno sciame di api". Dopodiché, "la luce di tutte queste stelle si unì" e la cometa sarebbe apparsa come una spada "grande e terribile" con una lama a doppio taglio, con la stella che apparve per prima in piedi nel manico della spada e un raggio di luce che sparò attraverso la lama come una "radice" .

La cometa è poi migrata lentamente verso nord, facendo un leggero arco a sinistra. Dopo 40 giorni è scomparso di nuovo nella costellazione dell'Orsa Maggiore.

- Da Marcellino Comes:
Lo storico romano d'Oriente Marcellino Comes riportò nel suo Chronicon del VI secolo l'apparizione di una cometa sia nel 389 che nel 390, ma probabilmente entrambi i rapporti si riferiscono allo stesso evento:

"(389) II. Timasii et Promoti. […] Stella a septentrione gallicinio surgens et in modum luciferi ardens potius quam splendens apparuit, vicensimo sexto die esse desiit. [...]
(390) III. Valentiniani Aug. IIII et Neoterii. Signum in caelo quasi columna pendens ardensque per dies triginta apparuit ".

“[Indicazione] II. [Consolato di] Timasio e Promoto. […] Una stella sorse nel nord nell'ora del canto del gallo, come la stella del mattino appariva più ardente che splendente, e scomparve di nuovo dopo 26 giorni. […]
[Indicazione] III. [Consolato di] Valentiniano IV Augusto e Neoterio. Un segno nel cielo come un pilastro sospeso e in fiamme è apparso per 30 giorni ".
- Marcellinus Comes : Chronicon.

Ci sono altri rapporti di osservazioni europee che danno l'anno 389 o 390, ma per il resto nessun dettaglio, solo il testo Fasti Vindobonenses , nell'originale del VI secolo, menziona inoltre un periodo di comparsa di 30 giorni. 
La cometa ha raggiunto una magnitudine di -1 , intorno al 18 agosto 390 dC .

Orbita:
Ichiro Hasegawa ha potuto determinare solo un'orbita parabolica molto incerta per la cometa da 3 osservazioni in 26 giorni, e risulta che è inclinata di circa 36° rispetto al piano dell'eclittica. 
Nel punto dell'orbita più vicino al Sole ( perielio ), attraversato dalla cometa intorno al 5 settembre 390, si trovava a una distanza di circa 138 milioni di km dal sole, proprio all'interno dell'orbita terrestre. 
Entro il 18 agosto, si è potuta avvicinare alla terra a circa 0,10 UA / 15 milioni di km, il che la rende una delle 32 comete che è passata più vicino alla Terra in tempi storici. 
Proprietà dell'orbita
Epoca: 6 settembre 390 (JD 1.863.752,5)
Tipo di orbitaparabolica
Eccentricità1.0
Perielio0,92 ± 0,1 UA
Inclinazione del piano dell'orbita36 ± 20°
Perielio5 settembre 390 ± 5 giorni
Velocità orbitale nel perielio44 ± 3 km / s
storia
Scopertain Corea
Data di scopertaIl 22 agosto 390
Il movimento della cometa era tale che migrò con la terra per un periodo più lungo di alcune settimane e non sorvolò passando velocemente come la maggior parte delle altre comete, che si avvicinano molto alla Terra.
Questa stretta vicinanza alla Terra potrebbe da un lato essere stata la ragione della sua luminosità osservata, dall'altro, come suggeriscono i rapporti contemporanei, potrebbe anche aver subito una forte esplosione di luminosità.

Orbita nei pressi della Terra - JPL ).

Posizione attuale al 27/08/2020 ).

A causa dei dati iniziali incerti, non è possibile stabilire se e, in tal caso, quando la cometa possa tornare nel sistema solare interno .
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A cura di Andreotti Roberto.